mercoledì 30 ottobre 2024


01/04/2011 07:22:13 - Maruggio - Appuntamenti

Si terrà presso la scuola dell’infanzia “Collodi”. Interverranno Teodoro Summa e Cosimo Brunetti. Ecco il testo del volantino dei coordinamenti contro il nucleare e contro la privatizzazione dell’acqua

                                                                   
«Negli ultimi decenni le politiche liberiste dei vari governi succedutisi hanno portato ad una vera e propria privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, con lo smantellamento dello stato sociale, dei diritti acquisiti, soprattutto nel mondo del lavoro e dell’istruzione. È stato perpetrato uno scempio continuo del territorio attraverso megaimpianti industriali inquinanti, cementificazione selvaggia, discariche, inceneritori. Con l’art. 15 del Decreto Ronchi convertito in Legge, viene sancita la privatizzazione forzata dei servizi pubblici locali con l’obbligo della messa a gara della gestione degli stessi, ivi compreso l’acqua, e la cessione ai privati di almeno il 40% delle azioni detenute dagli Enti locali.
In Puglia l’acquedottoè una Società per Azioni e, pur essendo a totale capitale pubblico, al pari di ogni S.p.A. viene gestito secondo il diritto privato.Il pericolo che incombe sull’AQP è quello che una parte delle azioni venga venduta ai privati. Ci si domanda che fine abbia fatto quel disegno di legge, scaturito dal tavolo delle trattative nel dicembre 2009 tra Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e Regione Puglia che doveva sancire la ripubblicizzazione dell’AQP. È finito il primo governo Vendola. Sono più che trascorsi i 100 giorni promessi del secondo mandato. Il DDL giace ancora nelle commissioni competenti, con l’aggravio che la maggioranza della giunta sta partorendo degli emendamenti che, se approvati, stravolgerebbero il DDL originario. Tutto questo con ripercussioni negative sulla ripubblicizzazione dell’AQP e nonostante Vendola avesse costruito su di essa la sua campagna elettorale.
Con i 2 SI al voto referendario per l’ACQUAsi eviterà la privatizzazione forzata, la si sottrae ai soli interessi dei privati che pensano solo a massimizzare i profitti diminuendo le spese (calo degli investimenti, riduzione della forza lavoro, diminuzione della rigidità dei controlli sulla qualità) e aumentando le entrate (aumenti sulle bollette); speculare su un bene primario e su un diritto universale e fondamentale quale l’acqua significa mercificare la vita stessa. “L’Acqua”  dovrebbe invece essere gestita da soggetti di diritto pubblico e con la partecipata dei cittadini e dei lavoratori, gli enti locali dovranno garantire non solo una distribuzione di una quantità minima vitale di acqua gratuita a tutti ma, attraverso tariffe progressive, una diminuzione degli sprechi.
Sembrava che con il referendum dell’87 l’Italia avesse chiuso con lo spettro nucleare. Invece l’attuale governo, con la legge 99/09 e il D. Lgs 31/10 riapre la via al nucleare in Italia.
Con il SI al voto referendario il PIANO NUCLEARE verrebbe cancellato.Parlare oggi di nucleare significa, a maggior ragione dopo i recenti eventi giapponesi, dibattere su bugie, falsità, imbrogli, fregature attraverso le quali si ricatta la gente per convincerla che il nucleare serve, è efficiente, pulito, economico, alternativo, più gestibile rispetto alle altre fonti energetiche. In realtà non avrebbe senso per l’Italia investire almeno 40 miliardi di € nella costruzione di centrali nucleari, per influire solo sul 5% dei consumi totali di energia (le centrali nucleari producono solo energia elettrica) e per avere pochissimi posti di lavoro, magari annullati a causa dell’esaurimento a breve scadenza dei giacimenti uraniferi.
Per non parlare della pericolosità e dei rischi di una centrale nucleare, per niente annullati. Nessuno più parla dei reattori di IV generazione e quelli della III non riescono a partire proprio per problemi legati alla sicurezza (vedi Flamanville ed Olkiluoto). Le semivecchie o seminuove tecnologie (tanto la musica non cambia) come quelle di Fukushima in Giappone si ripropongono con tutta la loro drammaticità nonostante le incessanti rassicurazioni di eminenti e prezzolati scienziati o politici di turno. Per l’ennesima volta (Fukushima) è sotto gli occhi di tutti: l’inconsistenza delle procedure di sicurezza, dei sistemi di emergenza e di tutte le possibili salvaguardie non riescono ad aver ragione della complessità, imprevedibilità e pericolosità di qualsiasi tecnologia nucleare».
 
PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DI TUTTI I BENI COMUNI
SI VOTIAMO E FACCIAMO VOTARE SI
 
Coordinamento Provinciale Antinucleare Tarantino
Comitato Pugliese Acqua Bene Comune
Coordinamento Antinucleare Salute Ambiente Energia
 










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