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26/08/2011 08:23:14 - Provincia di Taranto - Attualità

Un grande risultato del volontariato jonico

 
Tra pochi giorni anche Taranto avrà finalmente un tomografo PET per la diagnosi dei tumori: a settembre, infatti, l’impianto entrerà ufficialmente in esercizio presso l’Ospedale Moscati. In queste ultime settimane sono stati completati i collaudi delle apparecchiature e sono stati anche realizzati, con esito soddisfacente, alcuni esami su pazienti.
Ma affinché la preziosa apparecchiatura, una delle due più moderne in funzione in Italia, è indispensabile che la Regione Puglia consenta all’ASL Taranto, in deroga al blocco vigente, di assumere sette unità, tra personale tecnico e parasanitario; per ora l’apparecchiatura potrà funzionare, ma solo su uno dei due turni possibili, destinandovi temporaneamente personale dell’ospedale SS Annunziata.
Ad annunciarlo sono stati oggi, in una conferenza stampa tenutasi presso il CSV Taranto, i rappresentanti di alcune delle 34 associazioni di volontariato del territorio che, proprio per fare acquisire all’ASL Taranto il tomografo PET, hanno costituito nel 2008 un comitato.
Grazie alla loro azione, infatti, sono stati “recuperati” oltre cinque milioni di euro, fondi destinati fin dal 2005 dalla Regione Puglia e dall’ASL Taranto alla acquisizione del tomografo PET per Taranto, che però per anni erano rimasti inspiegabilmente inutilizzati.
L’installazione di un presidio ospedaliero presso l’Ospedale Moscati di Taranto per la “diagnostica precoce e stadiazione oncologica (solo PET)” era infatti già compreso nel piano SISATA (Sistema Integrato Sanitario Taranto) approvato nel lontano 2003 dalla giunta regionale pugliese che per questa esigenza aveva stanziato 3.000.000 di euro, somma che la ASL Taranto aveva poi portato a 4.000.000 di euro nel 2005. Però poi da quel momento, pur essendo già stati stanziati i fondi, l’iter per l’acquisizione di un tomografo PET per Taranto non era decollato.
 
“Nella primavera del 2008 – ha ricordato Gemma Leotta del Comitato territoriale dell’ARCI – abbiamo redatto un documento, sottoscritto da 34 associazioni di volontariato del territorio e dal Sindaco di Taranto, nel quale chiedevamo al governatore della Puglia Niki Vendola e al presidente della ASL Taranto, dott. Colasanto, di adoperarsi affinché si concretizzasse finalmente l’acquisizione del tomografo PET per Taranto. E’ stato l’inizio di un proficuo rapporto di collaborazione che ha visto l’ASL Taranto coinvolgere il volontariato in tutto l’iter della gara per l’acquisizione dell’apparecchiatura, fino al suo positivo compimento che viene annunciato oggi”.
Si è trattato del primo esperimento di cittadinanza attiva di questo tipo realizzato in Puglia, con i rappresentanti del volontariato che hanno partecipato, con funzione di monitoraggio e stimolo propositivo, a tutte le fase dell’iter burocratico, persino all’apertura delle buste con le offerte per la gara.
Nell’estate del 2008 l’ASL Taranto ha emesso un bando europeo, stanziando la somma di 5.750.000 euro, il cui capitolato prevedeva sia l’acquisizione dell’apparecchiatura e sia la realizzazione delle opere per l’infrastruttura presso l’Ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto.
“Anche se le associazioni per la pet - ha poi detto Gemma Leotta - possono attribuirsi senza alcun dubbio il merito di aver sbloccato i fondi che la Regione Puglia aveva stanziato fin dal 2003 per l’acquisizione di una pet-tac presso l’ospedale Moscati, non possono però certo vantarsi di aver raggiunto lo scopo che si prefiggevano. Quattro anni, infatti non sono un tempo brevissimo, quattro anni sono un tempo più che sufficiente perché una persona scopra troppo tardi di avere il cancro e muoia”.
Carmelo Torrisi, del comitato di controllo nominato dalle associazioni, ha poi aggiunto che “se oggi possiamo finalmente dire di essere giunti al traguardo dobbiamo ringraziare in particolar modo tutte le ditte che hanno rispettato i tempi di realizzazione e consentito di effettuare i collaudi delle apparecchiature nello scorso mese di luglio”.
Il capitolato di gara prevedeva, oltre la fornitura dell’apparecchiatura PET-TAC, anche la realizzazione dell’infrastruttura, e così oggi è tutto pronto, ed è persino già stata realizzata un’altra sala in cui potrebbe essere in futuro installata una seconda PET-Tac.
In ultimo è stato lanciato un grido d’allarme. “Dobbiamo però rilevare - ha poi detto Carmelo Torrisi - che parte cospicua dei pagamenti alle ditte fornitrici non è stata ancora effettuata: i fondi sono fermi al Ministero del Tesoro a Roma e, nonostante i ripetuti solleciti da parte della ASL Taranto e della Regione Puglia, non sono ancora definiti i tempi di liquidazione. Sarebbe auspicabile che la Regione Puglia o l’ASL Taranto deliberi anticipi onde evitare il tracollo finanziario delle piccole ditte locali”.
Sempre secondo i responsabili delle associazioni di volontariato intervenuti, occorrerà inoltre che la ASL/TA risolva il problema del personale, in particolare dotando il reparto di medicina nucleare di quello indispensabile per questa nuova struttura, altrimenti la sua capacità operativa, nonostante la grande disponibilità di tutto il personale medico, paramedico e tecnico, risulterà inevitabilmente dimezzata. Sarebbe uno spreco imperdonabile disporre di un bene di riconosciuta modernità in un settore così importante e non poterlo utilizzare al meglio.
A tal fine, visti i noti blocchi per l’assunzione di nuovo personale, ASL Taranto con un delibera ha richiesto una deroga alla Regione Puglia e si ritiene che il problema possa essere risolto entro i prossimi tre mesi. Nel frattempo, grazie alla disponibilità del primario, il dott Lauriero, e di tutto il personale di medicina nucleare, la Pet-Tac dovrebbe essere messa in servizio dalla fine di settembre per limitati periodi giornalieri utilizzando provvisoriamente parte del personale dell’ospedale SS Annunziata.
 
IL TOMOGRAFO PET TAC
 
Il tomografo PET, acronimo di Tomografia ad Emissione di Positroni, è uno strumento che in medicina nucleare permette di acquisire immagini il cui studio, complementare ad indagini morfo-anatomiche (quali l’ecografia, la radiografia tradizionale, la tomografia computerizzata-TC- e la risonanza magnetica-RM-), consente la caratterizzazione metabolica di lesioni identificate o non, con le metodiche tradizionali.
In particolare l’utilizzo della PET, con traccianti specifici per la misura del metabolismo cellulare tumorale, permette di valutare il grado di aggressività del tumore, la presenza e distribuzione delle metastasi a distanza, l’effetto di trattamenti chemio e/o radioterapici sulla vitalità del tumore, la diagnosi differenziale tra recidiva tumorale e necrosi da terapia radiante.
 










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