giovedì 28 novembre 2024


15/10/2011 06:58:25 - Provincia di Taranto - Calcio

Intanto si pensa alla trasferta di Vercelli

 
Metabolizzare una sconfitta è un processo necessario per arrivare a un pronto riscatto. Davide Dionigi ha voluto vederci chiaro su Taranto-Ternana prima di analizzare con la stampa le cause del k.o. interno di mercoledì sera.
“Ho rivisto la partita cinque volte per capirla a fondo”.
E comincia a raccontarla da quelle che erano le intenzioni della vigilia.
“Volevamo regalare alla gente la vittoria e l’allungo sulla seconda in classifica. Non ci siamo riusciti ma siamo usciti tra gli applausi perchè in diecimila hanno apprezzato la reazione della squadra”.
Il tecnico rossoblù si sofferma sulle occasioni da rete create.
“Sicuramente è stato un brutto primo tempo in cui non si è giocato a calcio, nè da una parte nè dall’altra. Non mi è piaciuta la prestazione dei ragazzi. La Ternana ha avuto il merito di averci messo più aggressività, intensità, cattiveria: poi però guardo i filmati e vedo che nel primo tempo, l’unico pericolo che abbiamo corso, è stato con Nolè con la girata in area respinta da Bremec. Nel secondo tempo abbiamo subito il gol su autorete, la seconda stagionale, e Bremec è dovuto intervenire solo una volta con una grossa parata su Litteri. Questo è ciò che ha fatto la Ternana in novanta minuti. Poi ricordo il palo clamoroso di Girardi, l’occasione di Sosa col tiro salvato sulla linea di porta, i miracoli di Ambrosi su Guazzo e su Girardi”.
Quello che Dionigi non riesce però a digerire sono i due rigori negati al Taranto.
“Nel primo tempo ce n’era uno enorme su Vito Di Bari e nella ripresa uno su Rantier, riconosciuto dallo stesso Ambrosi a fine gara. Non capisco perchè nessuno l’ha notato e non mi riferisco all’arbitro. Il pareggio era il risultato più giusto. Dire (riferendosi al tecnico Toscano) di averci concesso soltanto due cross mi sembra davvero riduttivo”.
Dionigi critica l’atteggiamento della squadra.
“Deve migliorare quando gioca davanti a diecimila spettatori: non può farsi prendere dall’ansia”.
Poi parla del turnover.
“Rifarei le stesse scelte, anche se non siamo stati all’altezza delle altre volte. Può succedere che il Taranto non giochi sempre da Taranto, può succedere che perda anche se non lo merita. Non esiste una squadra che non perde mai”.
Puntare sull’entusiasmo dei singoli come possibile alternativa alla rotazione sistematica.
“Domenica scorsa Guazzo mi ha chiesto il cambio perchè non ne aveva più. E mercoledì avevo pensato a una staffetta per poterlo sfruttare se non fossimo passati in vantaggio: poi è antrato e ha fatto molto bene. Sciaudone, come Giorgino, è in un grande periodo di forma ma è toccato anche a lui andare in tribuna. Ci dà probabilmente quel dinamismo in più a centrocampo per le sue caratteristiche: come Pensalfini agisce tra le linee e i suoi inserimenti sono un’arma in più. Sta facendo molto bene ed è una sorpresa perchè si sta adattando al centrocampo con due centrali”.
E si sofferma su Girardi.
“Domenico non è ancora sui livelli dell’anno scorso. Mi aspetto una grande reazione, ma sia lui che Guazzo hanno la mia massima fiducia. Mi aspetto tanto da loro e da tutti gli altri”.
Domenica il Taranto è atteso dalla Pro Vercelli e il tecnico sconterà in tribuna l’ultimo turno di squalifica (inizialmente tre, poi ridotti a due dopo il ricorso della società di via Martellotta). In panchina ci sarà ancora Gianpaolo Spagnulo mentre i rossoblù dovranno fare a meno di Chiaretti.
“È una squadra giovane, veloce, che corre molto. Ha tre attaccanti veramente bravi e centrocampisti che sanno inserirsi molto bene. Il sintetico e le dimensioni ridotte del campo possono agevolarla. È la squadra rivelazione del campionato: gioca col 4-3-1-2 e il trequartista è davvero bravo. Bisogna prenderla con le molle e dobbiamo affrontarla con la mentalità delle altre trasferte, provando a fare la partita così come siamo abituati. Cambierò qualcosa e dispiace per Chiaretti, anche se deve imparare a non farsi condizionare dal nervosismo”.
 
Nicola Sammali










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