L’intervento del rappresentante del Fli sul rapporto fra etica e politica
«“La politica” è in crisi perché privata della propria cultura e del proprio cifrario ideale. Queste sono le ragioni del progredire inesorabile dell'antipolitica che noi abbiamo l’obbligo di combattere». Lo ha sostenuto il Prof. Mario Del Prete (Presidente del Circolo Fli " Pinuccio Tatarella” di Manduria) nel corso di una riunione del Direttivo del partito.
La nuova svolta etica, ha proseguito Del Prete, è recupero della legittimità delle istituzioni politiche e di nuovi orientamenti della società civile. Il riscatto passa attraverso una risoluta assunzione di responsabilità. Pretenderemo, a cominciare dai nostri rappresentanti, condotte improntate alla massima onestà, correttezza e lealtà. I portatori di interessi personali, diretti o indiretti, dovranno tassativamente esimersi dal porre in essere comportamenti di conflitto anche se potenziale. "Democrazia, etica e meriti " saranno il vessillo del Fli, partito che ha fatto del codice etico un elemento qualificante e distintivo e che è sintetizzato nel motto "Aria Pulita". Sarà motivo di orgoglio esautorare e sconfessare, anche al nostro interno, chi sarà in contrasto con questi principi. E' nostro precipuo intendimento, eliminare la divaricazione ora esistente tra etica e politica e tra etica e democrazia. Per questo il nostro impegno dovrà essere rivolto a stimolare l'intelligenza collettiva dei cittadini elettori che già diffusamente reclamano dai rappresentanti politici: meritocrazia, onestà, senso del dovere ed indiscussa moralità.
Uno dei punti molto in discussione dell’attuale forma di far politica è infatti il vorticoso giro di interessi tra rappresentanti politici ed elettori in senso lato, tra finanziatori e finanziati, tra beneficiari e avvantaggiati. Siamo arrivati all’assurdo che occorre una raccomandazione per salvaguardare la propria salute. Il “voto di scambio” è norma che decide inesorabilmente gli orientamenti dei grandi elettori e gli eletti, indipendentemente dalla loro qualità, mentre sono vittime gli innumerevoli cittadini comuni ai quali non resta che seguire passivamente la corrente o lamentarsi, senza difese, di tutte le ingiustizie su se stessi o sui figli disoccupati che, anche se meritevoli, trovano sbarrate le loro aspirazioni e la loro crescita.
L’alba di un vero rinnovamento passa attraverso gli elettori il cui collettivo rifiuto delle vecchie logiche, conclude Del Prete, segnerebbe la fine delle malversazioni con l’avvento di una società più giusta e più libera.