Secondo il rappresentante dell’Udc «la scelta di affidare a terzi la riscossione dei tributi comunali è economicamente ingiustificabile e politicamente inopportuna»
«La scelta di affidare a terzi la riscossione dei tributi comunali è economicamente ingiustificabile e politicamente inopportuna. Tale scelta, inoltre, consegue da un iter amministrativo che non si esclude possa essere viziato sotto il profilo della legittimità».
A sostenerlo è il capogruppo dell’Udc di Manduria, Mimmo Lariccia.
«Per quanto concerne il profilo economico-aziendale basterà osservare, almeno per il momento, che l’esternalizzazione delle funzioni trova la sua giustificazione essenzialmente nelle diminuzioni dei costi derivanti dall’aumento della specializzazione dell’azienda appaltante» è la premessa di Lariccia. «Le attività affidate all’esterno s’identificano con quelle che non rientrano nel core-business aziendale, cioè tra le attività principali in questo caso dell’ente comunale, motivo per il quale diventa più conveniente affidare ad imprese terze, specializzate in tali attività. Ebbene, nel caso dei tributi locali, i cui costi fissi di gestione non sono proibitivi, è assai difficile, se non proprio impossibile, ipotizzare che qualsiasi impresa esterna al Comune di Manduria possa offrire un rilevante risparmio tale da giustificare questa scelta. Tanto più che sono sufficienti un buon software gestionale e qualche computer, oltre alle competenze professionali che, almeno fino a prova contraria, sono sicuramente ben presenti nel nostro Comune».
Poi c’è il profilo politico.
«Le recenti vicende di cronaca rendono sconsigliabile una simile scelta. A tal fine basterà ricordare il fallimento d’importanti agenzie di riscossione e le pregiudizievoli conseguenze finanziarie che per molti Comuni, compreso il nostro, ne sono risultate. Sarebbe opportuno, al contrario, che la gestione dei tributi comunali, in tutte le sue fasi, fosse gestita dal Comune di Manduria».
Infine le perplessità sulla legittimità del procedimento amministrativo.
«Faccio riferimento alla circostanza, giuridicamente rilevante, che il Consiglio Comunale che ha permesso l’aggiudicazione dell’appalto non è mai stato convocato né, a maggior ragione, ha mai deliberato l’indirizzo di esternalizzare il servizio tributo. Le norme contenute nel Testo Unico non sembrano lasciare dubbio alcuno circa il fatto che la scelta di affidare o meno all’esterno il servizio tributi spetta al Consiglio Comunale.
Per tutti questi motivi ho presentato formale richiesta di pareri scritti alle figure competenti al settore economico dell’Amministrazione, nonché al Collegio dei Revisori Contabili, e ho comunicato le mie perplessità, da profano della materia, al sindaco, all’assessore alle Finanze, al presidente del Consiglio Comunale e al Prefetto di Taranto».