sabato 23 novembre 2024


19/01/2012 09:27:55 - Manduria - Politica

L’intervento della coordinatrice comunale Francesca Marrella

 
Anche Alleanza per l’Italia esprime la totale contrarietà all’ipotesi di scarico a mare dei reflui del depuratore consortile di Manduria e Sava.
«Non si tratta, a mio avviso, di un semplice problema ambientale, ma anche di un questione di natura tecnica e politica» afferma Francesca Marrella, coordinatrice per Manduria di Alleanza per l’Italia. «La mia contrarietà è legata alla tutela dell’ambiente, alla salvaguardia delle condizioni igienico-sanitarie, all’economia del territorio. Economia che sarebbe seriamente minacciata dallo scarico a mare delle acque reflue provenienti dal depuratore.
 E’ noto, infatti, che quella interessata dall’esproprio da parte dell’Acquedotto Pugliese è un’area molto vicina a San Pietro in Bevagna e Torre Colimena, località balneari da sempre meta di numerosi turisti, e che, quindi, fanno del turismo la loro principale risorsa.
Ritengo, dunque, che lo scarico a mare comporterebbe un grave pregiudizio sia per gli esercenti delle varie attività, sia per quelle famiglie che nelle zone interessate vivono tutto l’anno.
Emblematico risulta essere quanto sta accadendo alla fascia costiera della Marina di Lizzano, dove cittadini e associazioni ambientaliste si stanno battendo per impedire l’attuale scarico a mare dei reflui del depuratore AQP, che potrebbe aver causato l’intorpidimento delle loro acque marine!
L’Acquedotto Pugliese non ha intenzione di rivedere le proprie posizioni e, pertanto, l’unica soluzione alternativa sembrerebbe essere la revisione del Piano di Tutela delle acque. Questo, però, non deve indurre in errore. Non si tratta di erigersi a paladini della giustizia e sparare a zero sulle ragioni che hanno portato a questa decisione: bisognerebbe presentare un progetto serio di revisione di tale Piano, da sottoporre all’attenzione della Giunta Regionale, che preveda il riutilizzo delle acque reflue, lasciando la gestione dell’eventuale problema del “troppo pieno” alla comunità manduriana, che potrebbe riutilizzare tali flussi in agricoltura.
Il comitato “No allo Scarico a mare” si sta impegnando molto in tale direzione, i cui sforzi vanno sostenuti e continuamente incoraggiati, e verso il quale non mancherà il sostegno della forza politica che rappresento, riservandomi di coinvolgere l’API anche a livello provinciale e regionale.
Tanto, perché ritengo che il mare pulito sia un diritto di tutti gli abitanti della comunità e delle zone limitrofe, e che le nostre istituzioni, insieme ai dirigenti di tutte le forze politiche del territorio, hanno il dovere di salvaguardare».










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