Pollice verso dal segretario dell’Udc di Manduria, Mimmo Lariccia, nei confronti dell’Amministrazione
Ecco il suo intervento.
«Sin dai primi passi l’Amministrazione Tommasino ha mostrato i segni di una conduzione scollegata dalla realtà manduriana» sostiene Lariccia. «La maggioranza, per esser tale, ha dovuto, sin dai primi mesi, basare la propria forza sul solo voto del primo cittadino. Una maggioranza priva di equilibri certi, di dinamiche trasparenti e che ha già avvertito in più occasioni la necessità di rivedere il peso specifico delle forze politiche di cui è composta. A fragilità si aggiunge fragilità: questo governo, disordinato, è gestito da un primo cittadino assente dal territorio per gran parte della settimana lavorativa. L’etica, prima consigliera per un sindaco, massima espressione della sovrana volontà popolare, richiederebbe un contatto continuo con il territorio per il quale è stato eletto a governare. Etica e responsabilità, però, sembrano assenti dall’amministrazione Tommasino, e le continue prove di forza che i dissidenti sono il segnale di una maggioranza sotto ricatto politico continuo».
Le conclusioni di Lariccia sono, pertanto, ampiamente prevedibili.
«Chiaramente, con quale serenità si possono affrontare, a queste condizioni, tematiche importanti quali sono la salute con le problematiche inerenti l’ospedale, l’ambiente, con le scottanti vertenze territoriali riferibili alle vicende riguardanti il depuratore, discariche e raccolta differenziata, piuttosto che la questione tributaria?
La comunità si sente orfana del governo locale, preso com’è dal dover gestire le questioni di sopravvivenza interna. Ma, se da un lato questi fenomeni di cannibalismo, con la sua evoluzione tutta mediatica, sono la dimostrazione più esplicita dell’impossibilità, oltre che dell’incapacità, di trovare una soluzione politica, prima ancora che partitica, dall’altro è pur vero che l’intero centrodestra viene screditato da queste dinamiche che manifestano un completo disinteresse nei confronti del territorio.
L’Amministrazione Tommasino, nonostante le elezioni amministrative si siano svolte circa 2 anni fa, sembrerebbe non aver mai avuto come mission il bene della comunità.
Se è vero che etica e responsabilità non hanno guidato l’agire politico dell’Amministrazione Tommasino, allora che il buon senso suggerisca di ufficializzare questo tracollo politico subito, per poter andare al voto nel giro di tre mesi. In un momento storico delicato caratterizzato da problematiche che necessitano di forza e lucidità politica per potere essere affrontate e risolte, tre mesi di commissariamento sarebbero la conseguenza meno dolorosa per Manduria. Di contro, mancando di un futuro certo, se anziché decidere per opportunità ma per opportunismo spicciolo, si continua a navigare a vista, si rischia di far vivere non tre mesi ma un anno di commissariamento alla comunità, proprio quando invece sarà necessaria la forza politica di un’amministrazione eletta per fare scelte forti».