«Noi avevamo suddiviso equamente gli studenti fra i tre istituti comprensivi; la Regione, unilateralmente, ha creato un comprensivo di 1.250 alunni e un altro di 679…»
«Avevamo impostato la nostra proposta di riordino dei cicli scolastici dell’obbligo tenendo presente una indicazione: quella di costituire istituti comprensivi di circa 1.000 alunni. La Regione Puglia ha invece modificato la nostra proposta, costituendo un istituto comprensivo di oltre 1.250 alunni e un altro di 679 … Con il rischio concreto che quest’ultimo (che attualmente è in deroga alle disposizioni), non avendo i numeri sufficienti, presto possa essere accorpato ad un’altra scuola».
Graziano Massari, consigliere delegato alla Pubblica Istruzione, commenta le decisioni della Regione Puglia in materia di riordino scolastico.
«Il nostro lavoro aveva due precisi obiettivi: istituire almeno tre istituti comprensivi e, poi, istituire la scuola media al circolo “Prudenzano”, che servisse alcuni quartieri (“Matera”, “Santa Gemma Galgani”, per fare qualche esempio), rimasti privi dopo la decisione dell’Amministrazione-Massaro di sopprimere la scuola media “Anna Frank”. Con la nostra proposta inviata alla Regione Puglia» sostiene Massari, «noi avevamo centrato i due obiettivi. I tre istituti comprensivi e la scuola media al “Prudenzano” restano confermati anche con il provvedimento emanato dalla Regione Puglia. Ma presto ci porrà un problema di non facile soluzione: al “Prudenzano”, attualmente, ci sono solo tre aule libere. Sarà possibile, pertanto, istituire tre prime classi di scuola media, al fine di trasformare la scuola elementare nel comprensivo. Ma poi, a partire dall’anno scolastico 2012-13, dove ubicate le altre classi? Non ci sarà il rischio che, a causa di questa posizione unilaterale e politica assunta dalla Regione Puglia, il Comune debba prendere in fitto un’altra struttura, in cui ubicare la scuola media? Ma la filosofia alla base della creazione degli istituti comprensivi non è quella di risparmiare delle risorse?».
Massari replica poi alle critiche rivoltegli dal capogruppo dell’Udc, Lariccia.
«Ma Lariccia fa parte o meno della maggioranza della Provincia? A me risulta che fa parte della maggioranza di quell’Ente, la Provincia, che non ha modificato la nostra proposta sul riordino scolastico. Cosa ci rimprovera, allora, Lariccia, se invece l’Ente che egli rappresenta ha sposato in pieno le nostre posizioni?».