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15/02/2012 17:55:13 - Provincia di Taranto - Appuntamenti

Saranno lette alcune pagine del libro Terroni di Pino Aprile

 
Inizia con un grande personaggio del nostro territorio la stagione dedicata ai cantautori del’osteria jazz club “QuattroVenti di Fragagnano-TA ospitando venerdì 17 Febbraio
MIMMO CAVALLO – L I V E  Unplugged  -
presentazione del cd “Quando saremo fratelli uniti” di Mimmo Cavallo e letture a cura di Leo Tenneriello di alcune pagine del libro “Terroni” di Pino Aprile a cui il cd è ispirato.
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Mimmo Cavallo è un grande cantautore con un passato di importanti successi personali (Siamo Meridionali, Uh Mammà, Stancami stancami musica, ecc.) e autore per Zucchero (la hit di questa estate “Vedo Nero”), Mia Martini, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, Ornella Vanoni e tanti altri. Oggi sta vivendo uno splendido presente fatto di canzoni importanti e di denuncia legate all'opera di Pino AprileTerroni”.
 
Leo Tenneriello, coautore di due dei brani dell’ultimo cd di Cavallo nonchè di quattro precedenti lavori discografici, leggerà alcuni passi del best sellers di Pino Aprile.
 
Insieme, per dare valore alla storia del mezzogiorno, ripercorreranno le vicende dell'unità d'Italia (dell’occupazione del sud) vista dalla parte dei meridionali in "musica e parole" con l’intento dichiarato di Cavallo di “togliere il burka alla retorica del Risorgimento assunta come un precipitato di pillole: è una fede che non risponde alle domande, ma le evita, glorificando i patrioti come apostoli. C'è il rischio che in questo periodo in cui si fa il lifting ai personaggi più discutibili della nostra storia si faccia il lifting anche alle idee. Non ci vogliamo contrapporre a nessuno, ma solo tirare acqua pulita dal pozzo della memoria”.  
Per informazioni e prenotazioni osteria jazz club “QuattroVenti “ via Taranto.Lecce n.13 Fragagnano-TA tel,366/1724751
 
 
 
QUANDO SAREMO FRATELLI UNITI
il nuovo CD di MIMMO CAVALLO
in disco veritas
 
Il teatro, i libri, le canzoni non dicono alle persone che esistono le falsità storiche.
Le persone già sanno dell’esistenza dei falsi storici. Il teatro, i libri, le canzoni dicono che le falsità possono essere svelate. Ma non è una risposta “a” qualcuno. Si vuole solo rispondere “di” qualcuno… e cioè di noi stessi.
Senza “ismi”, “isti”, senza contrapposizioni, cercando di tirare acqua pulita dal pozzo della memoria.
Dobbiamo tornare ad essere quello che eravamo e che con l’UNITA’ non hanno voluto che noi fossimo più.
Forse il senso di questo CD è proprio l’auspicio di un incontro tra nord e sud.
Ci siamo conosciuti la prima volta attraverso il mirino di un fucile e del pregiudizio. Ora quella pagina vogliamo leggerla. Vogliamo la verità.
Quasi sempre, fra due punti, la retta più breve non è mai la verità ma l’arabesco (se non una bella matassa)… se occorrerà percorreremo tutto il labirinto ma alla fine ci incontreremo alla luce di una sola verità.
Il CD si apre con il botto fragoroso di un big bang. In effetti l’invasione piemontese si abbatté sul sud come il meteorite sui dinosauri. Il sud rischiò l’estinzione.
Prima dell’UNITA’ il sud era ricco. Più ricco del nord. Non si contano i primati del Regno delle due Sicilie (profilassi antitubercolare, assegno case popolari, agevolazioni per i contadini, pensioni per letterati e poveri, telegrafo elettrico, ponti in ferro sospesi, prima ferrovia, illuminazione città a gas, flotta militare, navi a vapore, compagnia di navigazione, ecc…).
Cavour disse a D’Azeglio:”... se noi facessimo per noi stessi ciò che stiamo facendo per l’Italia saremmo dei gran bricconi e meriteremmo di andare in galera..”.
Abbiamo imparato a camminare da vinti, colpevoli di non sapere. Ma ora sappiamo, sappiamo chi siamo stati.
Fu un Risorgimento senza popolo e contro il popolo. Risorgimento di pochi e per forza sotto la bandiera sabauda.
No a questo Risorgimento. “No” è parola breve, essenziale, urgente, la più selvaggia.
No alla falsità di questi padri della Patria.
No al loro opportunismo, alla loro ingordigia, violenza passate per alto statismo.
No agli “eroi” criminali che lordano le nostre piazze, le nostre vie.
No al silenzio della memoria sulle stragi subite dai meridionali.
No al milione di morti taciuto.
Capire non significa rimpiangere il passato. La soluzione unitaria ci è stata impedita 150 anni fa ed è ancora oggi impedita (vedi Lega). Un tempo ci hanno rubato ora vogliono conservarsi il mal tolto.
Tutti gli stati italiani insieme avevano depositi per 668,4 milioni di lire oro. 443,3 erano nei banchi del Regno delle due Sicilie.
Rassegnarsi è umiliante, obbedire debole. Vogliamo uscire dal pantano di questa insopportabile favoletta. Per me è stato come un riflesso pavloviano: ho letto il libro, Terroni, ed è successo qualcosa…che probabilmente già c’era (quando l’allievo è pronto, il maestro appare!).
C’è un buco nella nostra storia, un black out del quale non si parla. E riguarda il nostro sud. Qualcuno decide per noi qual è la nostra storia e ci parla della “sua” storia, dal “suo” punto di vista. Il sud perdona e si colpevolizza per l’arretratezza che gli attribuisce chi gliela procura. Il sud piegato e piagato, nonostante tutto, è lì ad offrire un’altra prospettiva.
Entrarono come l’elefante nella cristalliera, il porco nell’orticello, il ladro nell’argenteria, il barbaro nella biblioteca. Uccisero, depredarono. Erano portatori di una borghesia putrefatta. La loro ideologia era l’economia, la loro idea unica il profitto.










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