Il giudizio politico dell’Udc sull’Amministrazione
«Il parere negativo dell’Ufficio Scolastico Regionale alla proposta della giunta Tommasino sul ridimensionamento scolastico costituisce l’ennesima bocciatura per l’attuale Amministrazione».
Dal capogruppo dell’Udc, Mimmo Lariccia, arriva una rilettura in chiave politica dei recenti sviluppi sul ridimensionamento scolastico.
«L’Udc, subito dopo l’approvazione della delibera della giunta Tommasino relativa alla proposta di dimensionamento scolastico comunale, ha avanzato alcuni rilievi, legati, a nostro avviso, dalla mancanza di collegialità e di una valutazione razionale. Tale proposta portava alla frammentazione di più istituti scolastici, facendo altresì venir meno i cardini della storicità della scuola “Francesco Prudenzano”. Elementi, questi, che costituivano i criteri fondamentali del dimensionamento scolastico, riportati nella delibera regionale. Nel Consiglio Comunale di fine novembre, il gruppo Udc evidenziò le incongruenze della proposta della Giunta Tommasino. In quella occasione l’arroganza della maggioranza non consentì una discussione pacata e serena su un atto amministrativo di grande rilievo, che avrebbe sconvolto la vita degli studenti, delle famiglie e degli operatori scolastici».
Lariccia rimarca, infine, come le proposte dell’Udc siano state invece privilegiate dalla Regione Puglia.
«La proposta formulata da me in aula e sulla stampa è risultata coincidente con la valutazione espressa dall’Ufficio Scolastico Regionale e successivamente approvata dalla giunta regionale con la delibera del gennaio scorso. Con tale provvedimento, una parte rilevante della comunità scolastica riavrà la dignità che le competeva attraverso la nascita dei nuovi corsi di scuola media di primo grado già a partire dal prossimo anno scolastico 2012/2013. Questo risultato finale contraddistingue la lungimiranza dell’Ufficio Scolastico Regionale e la miopia dell’Amministrazione di Manduria “a tutt'altra faccende affaccendata”, che, quindi, ancora una volta si è rivelata distante dagli interessi dei cittadini».