XXVI VIVICITTÀ
Brillano anche Nicola Colonna e Simona Distratis
Domenica 19 aprile in 34 città italiane (da Aosta a Trapani) più 25 nel mondo (compresa Belem in Amazzonia) si è corso in contemporanea all’insegna della solidarietà. Vivicittà (storica manifestazione sportiva promossa dalla UISP e patrocinata dalle più alte cariche dello Stato) sposa da sempre nobili cause sociali, prime tra tutte la tutela dei diritti umani e dell’ambiente. Ma il cuore di questa XXVI edizione non poteva non battere anche per l’Abruzzo e le sue genti colpite duramente dal recente sisma, sentimento tradotto in gesto concreto destinando parte del ricavato alla ricostruzione di Piazza D’Armi a L’Aquila con annesse strutture per l’attività motoria di tutti.
In 600, equamente divisi tra prova agonistica (12 km) e non competitiva (4 km), hanno preso parte alla tappa di Taranto animandone le principali vie cittadine non senza la “solita” insofferenza (alla faccia della sensibilità ambientale) di qualche nevrotico automobilista e (cosa assai più triste) incassando la maledizione dei “signori” commercianti, lesi pesantemente (a loro dire) nei loro affari domenicali dall’estensione della zona pedonale. Proteste a parte, sulle quali è meglio adagiarvi un pietosissimo velo, Taranto - Vivicittà 2009 ha incoronato vincitore il manduriano Vincenzo Daggiano il quale, dopo vari piazzamenti d’onore ottenuti nelle passate edizioni, riesce alla “tenera” età di 40 anni ad iscrivere il proprio nome nel prestigioso Albo d’Oro della manifestazione. Vittoria per la cronaca divisa ex-aequo con il massafrese Cosimo Montemurro, con un traguardo tagliato (39’35” il crono di entrambi) mano nella mano che ha sintetizzato in un apparente semplice gesto il vero significato di questa corsa.
Corsa nella quale si sono distinti anche altri podisti manduriani: da Nicola Colonna e Simona Destratis (vincitori nelle rispettive categorie di età) a Parisi Giuseppe, Mancino Toni e Rossella Destratis, tutti dignitosamente piazzati sui 12 km e protagonisti attivi di un iniziativa che, probabilmente non cambierà il mondo, ma di certo ha contribuito per poche ore a renderlo un pochino migliore.