sabato 23 novembre 2024


01/03/2012 10:43:52 - Manduria - Politica

L’opinione dei Verdi dopo la conferenza stampa del sindaco Paolo Tommasino

 
«Se c’è voluto un pool di professori per salvare l’Italia dalla bancarotta, forse l’idea di una giunta tecnica per Manduria non sarebbe poi tanto peregrina!».
E’ la conclusione cui giungono i Verdi di Manduria commentando la recente conferenza stampa del sindaco Paolo Tommasino.
«Dispiace particolarmente, a chi per la città si impegna con dedizione, la dichiarazione del sindaco che ha annunciato di aver interrotto gli incontri con i cittadini perché da parte di questi non riceveva altro che richieste di lavoro e di sussidio» è la premessa dei Verdi. «Dispiace, innanzi tutto perché non vera: ci risulta che non solo numerosi cittadini abbiano rappresentato, e lo farebbero ancora se solo potessero, al sindaco problemi riguardanti l’intera cittadinanza e non solo di natura economica».
Secondo i Verdi, «il disamore del dott. Tommasino per Manduria traspare da ogni sua parola e da ogni suo atto. Nessuno nega che quella di sindaco sia una poltrona su cui è difficile sostare, in particolare in questa città che ha accumulato enormi margini di arretratezza in ogni settore della vita pubblica e della macchina amministrativa, in anni di vacche grasse, quando non sarebbero mancate le risorse per darle finalmente un volto moderno ed efficiente. Ora che le ristrettezze economiche rendono impossibili anche quei provvedimenti tampone con i quali in passato ci si è guadagnato il consenso (la strada asfaltata, il lampione davanti casa…), ci ritroviamo a fare i conti con le manchevolezze strutturali di sempre: la pianta organica carente, l’informatizzazione agli albori, le pratiche che si arenano per mesi ed anni, le strade ridotte a colabrodo, le periferie abbandonate a sé stesse, la zona costiera allo stato brado, la vita culturale assente, il patrimonio archeologico trascurato, i parcheggi che non ci sono, il quartiere fieristico nel mondo dei sogni…e intanto le attività commerciali chiudono una dopo l’altra, l’agricoltura langue, i giovani emigrano, il turismo non decolla. La città si sta avvitando su se stessa, né gli interventi che ci piovono addosso dall’alto sembrano atti ad arrecarle qualche vantaggio.
Come affrontare questa mole di problemi? Non ci meravigliamo se fastidio e scoraggiamento non solo traspaiano, ma vengano talora palesemente espressi, da tanti esponenti della maggioranza, consapevoli che a questa giunta mancano le risorse, anche umane e professionali, per operare efficacemente. E i cittadini manduriani avranno intanto acquisito la consapevolezza che le gioiose macchine da guerra messe in campo dai partiti nei periodi elettorali per far man bassa di consensi, senza un minimo di chiarezza su obiettivi e metodi, non sono in grado di mantenere ciò che a cuor leggero promettono? Sono pronti i manduriani ad ascoltare chi dice loro la nuda verità?».










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