martedì 24 settembre 2024


11/04/2012 17:57:39 - Provincia di Taranto - Attualità

Chiede degli impegni per la costruzione di “Città Amiche” dei Bambini e degli Adolescenti

 
Anche il Comitato provinciale per l’UNICEF desidera “fare” la sua campagna elettorale per le elezioni amministrative del prossimo mese di maggio, con l’intenzione non di sostenere questa o quella coalizione, questo o quel candidato Sindaco, bensì con l’obiettivo di porre al centro dell’interesse dell’azione amministrativa il “bambino”, con i suoi bisogni e i suoi diritti.
Spesso i bambini sono “trascurati” e pensiamo che l’accentuazione della crisi economica potrebbe avere effetti devastanti soprattutto nel settore dei servizi, dove è da prevedersi un ulteriore taglio dei finanziamenti. Ci rivolgiamo perciò ai aandidati alla funzione di sindaco, ritenendo, attraverso la loro persona, di dialogare con tutti coloro che, a vario titolo, avranno nel prossimo futuro l’incarico di prendere decisioni a nome dell’intera comunità amministrata.
A loro proponiamo la sottoscrizione di una “dichiarazione di impegno”, come stimolo ad inserire le nostre proposte nei loro programmi elettorali, ma soprattutto nella ricerca della costruzione di “Città Amiche” dei Bambini e degli Adolescenti, che il Comitato Italiano per l’UNICEF intende rilanciare nei prossimi mesi. Nei prossimi tre anni infatti l’UNICEF sarà impegnata a realizzare intese con almeno 1000 Comuni italiani, disponibili a definire un percorso di miglioramento della condizione delle aree urbane, con l’impegno ad orientarsi decisamente verso la tutela dei diritti dell’Infanzia.
Riteniamo utile stabilire da subito, per raggiungere questo obiettivo, relazioni con le future Amministrazioni comunali, per sottoscrivere con loro intese e patti, per la costruzione di un itinerario meno accidentato, rispetto a quello finora registratosi nelle relazioni tra amministratori e “bambini” amministrati.
Nella “Dichiarazione” sono riportati i punti salienti delle proposte di attività, che noi vorremmo che fossero attuate. Dieci sono i punti programmatici. Ve li proponiamo in sintesi:
1. L’ascolto e la partecipazione dei bambini e dei ragazzi:
Occorre che questi principi (art. 12 della Convenzione) siano inseriti nello Statuto Comunale, per realizzare occasioni permanenti di ascolto e di presa in considerazione delle opinioni dei bambini e dei ragazzi. A tal fine occorre preparare tutti coloro che abbiano relazioni con i bambini affinché conoscano i loro diritti e le forme specifiche del loro modo di comunicare.
L’istituzione di una Consulta per i problemi dei minori,  e di una Consulta dei Minori (minori dai 14 ai 18 anni), potrebbero meglio collegare l’azione amministrativa con la partecipazione democratica.
Non meno importante, per questa problematica, è l’attenzione da rivolgere ai mass media. Il Comune potrebbe incoraggiare i mass media comunali e provinciali a ricoprire un ruolo educativo, affinché nella loro attività di informazione trattino con dovuta attenzione e delicatezza le vicende che coinvolgono bambini e adolescenti.
2. Un quadro normativo amico dei bambini e degli adolescenti
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza deve essere come una cornice di riferimento per ogni normativa comunale. Oltre che sui principi dell’ascolto e della partecipazione, occorre far leva anche sui restanti principi fondamentali della Convenzione: superiore interesse del minorenne, non discriminazione e diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo.
3. Una strategia per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
A) Sui temi urbanistici ed ambientali: una programmazione delle politiche e degli interventi sul territorio, che tenga conto del loro impatto sui bambini e gli adolescenti. Ogni progetto deve sempre tener conto delle esigenze dei minorenni; le licenze comunali debbono  essere “sostenibili”; particolare attenzione si deve porre all’incremento di spazi ricreativi, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla riqualificazione del verde pubblico ecc.. Per la manutenzione del verde urbano: incrementare il patrimonio verde della città e prevedere in continuazione la sua corretta gestione e manutenzione; per i rifiuti urbani, attuare politiche di riduzione dei rifiuti e incrementare la raccolta differenziata. Occorre garantire il diritto dei minorenni ad un ambiente sicuro, a misura e sicurezza per la loro età, intervenendo in tutte le  questioni industriali (ILVA ecc.)
B) Sui temi relativi alla “mobilità”: sviluppo e potenziamento delle aree pedonali, previsione  di zone a traffico limitato, piste ciclabili “vere e in rete”, mezzi pubblici efficienti e collegati a parcheggi di scambio;
C) Servizi socio-sanitari: la promozione e la tutela del diritto alla salute della madre e del bambino è al centro della nostra proposta. I servizi sociali debbono essere di accompagnamento alle misure del servizio sanitario nazionale e devono prevedere programmi specifici di assistenza destinati a minori affetti da malattie mentali o disturbi di natura psichica; assicurare pari opportunità di accesso ai servizi sociali a tutti i bambini presenti sul territorio, senza discriminazioni (extracomunitari irregolari, rom, disabili, etc.); promuovere programmi per l’educazione all’affettività e alla sessualità; adottare politiche/programmi per prevenire l’uso di droghe, alcol, tabacco, psicofarmaci tra i minori, programmi di prevenzione HIV, la presenza di psicologi e pedagogisti nelle scuole.
D) Occorre puntare ad un deciso sostegno alle famiglie, per dare ai genitori la possibilità di esercitare il loro ruolo nella pienezza delle loro possibilità; occorre definire e adottare misure idonee di affiancamento delle politiche di adozione internazionale; in caso di affidamento temporaneo, definire strategie di coordinamento tra tutti i soggetti competenti per una promuovere una puntuale attuazione della legge 149/2001. Non mai inattuale è l’impegno rivolto a impedire lo sfruttamento del lavoro minorile.
4. Meccanismi di coordinamento per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Il Comune deve porsi come punto di raccordo costante tra i diversi Assessorati, con il Governo regionale e le diverse istituzioni regionali e comunali che hanno competenze su bambini e adolescenti (Garante regionale dei diritti dell’Infanzia, l’Ufficio Scolastico Regionale, il Tribunale per i minorenni, etc.).
5. Una valutazione e un’analisi dell’impatto sull’infanzia e sull’adolescenza
Il Comune deve dotarsi di analisi statistiche, su cui poggiare la sua azione. Occorre perciò istituire un organismo di coordinamento per la valutazione non solo dei programmi pensati e realizzati a favore dei bambini e degli adolescenti, ma anche per il monitoraggio dell’impatto che qualunque deliberazione comunale ha sull’infanzia e l’adolescenza. Fondamentale riteniamo che sia il coordinamento tra il Garante dell’infanzia, recentemente nominato, e l’insieme di Enti ed associazioni presenti sul territorio, per realizzare una sinergia di intenti.
6. Un bilancio dedicato all’infanzia e all’adolescenza
Una quota annuale ben identificabile all’interno del bilancio comunale deve essere destinata a favore delle politiche per i diritti dei bambini e degli adolescenti non solo sul territorio di competenza, ma anche ai programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo a favore dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
7. Un regolare Rapporto sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza
Si auspica che il Comune utilizzi un apposito Osservatorio, per monitorare periodicamente la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza e per creare una banca dati sull’infanzia e l’adolescenza accessibile al pubblico, che raccolga dati, ad esempio, sull’abbandono scolastico, sulla presenza di minorenni non accompagnati, sui minorenni fuori dalla famiglia (siano essi in affidamento e/o adottabili, come già obbligatorio dall’entrata in vigore della legge n.149/2001), sui minorenni diversamente abili, sui minorenni detenuti negli istituti penali. Specie con riferimento ad alcune particolari categorie “vulnerabili” di minorenni, il censimento rappresenta la base per la pianificazione delle politiche e dei finanziamenti volti a interventi di sostegno e di reinserimento che sia strutturati, efficaci e omogenei.
8. La diffusione della conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
La conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in particolare la Convenzione sui diritti dell’infanzia ed i suoi Protocolli, deve essere promossa in ogni occasione, sia con i bambini e gli adolescenti sia con gli adulti, con una attenzione particolare riservata alle “categorie vulnerabili” di bambini e adolescenti (come ad esempio i minorenni con disabilità, quelli detenuti negli istituti penali, i minorenni stranieri non accompagnati, i minorenni appartenenti a minoranze etniche o rom, sinti e camminanti, i minorenni privi di una famiglia).
9. Il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza
L’Ufficio del Garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, recentemente istituito, deve essere posto nelle condizioni di consolidare la propria collaborazione, in maniera permanente, con le Associazioni presenti sul territorio comunale e di promuovere l’ascolto dei bambini e degli adolescenti e la loro attiva partecipazione alle attività realizzate dal Suo Ufficio e nella Regione. Occorre che ogni Comune presti la sua attenzione a questo obiettivo, per una forte presenza dell’Ufficio regionale nelle singole città
10. Una formazione permanente per gli operatori che si occupano di bambini e adolescenti
Occorre attivare e finanziare adeguatamente un Programma di formazione permanente ed integrata destinato agli operatori dei Servizi, della Scuola e del privato sociale, vista la complessità crescente che a tutti i livelli viene evidenziata rispetto all’universo dei bambini e degli adolescenti.
Documento sottoscritto da:
Ernesto Grassi – Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto - Presidente
Anna Maria Petrera - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto – Vice Presidente e responsabile del gruppo di Castellaneta
Ettore Grassi – Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto – Segretario
Maria Rosa Blonda - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto – responsabile del gruppo di Martina Franca
Loredana Guarino - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto – responsabile del gruppo Yunicef
Viola Ungaro - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto
Rosanna Vantaggiato - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto
Angelo Mignogna - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto
Michele Cecere - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto – gruppo di Martina Franca
Maria Diceglie - Comitato Provinciale per l’UNICEF – Taranto – gruppo di Martina Franca










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