Indagato pure Semeraro: I salentini rischiano la “C”
Il derby Bari-Lecce di serie A del 15 maggio 2011 è stato comprato dal club salentino per 230 mila euro. Ne è convinta la Procura di Bari che ha chiuso le indagini sulla presunta partita truccata. Vicenda che potrebbe costare al Lecce una seconda retrocessione in poche settimane, in Lega Pro.
L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato all’ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, all’imprenditore Carlo Quarta e a Marcello Di Lorenzo, amico dell’ex difensore del Bari Andrea Masiello. Quest’ultimo - insieme ai suoi presunti complici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, accusati anche di associazione per delinquere perchè coinvolti in più di una combine – ha chiesto di patteggiare e comparirà davanti al gip del Tribunale di Bari Michele Parisi il 3 ottobre prossimo.
A Semeraro, Quarta e Di Lorenzo il pm della Procura di Bari Ciro Angelillis contesta soltanto un episodio di frode sportiva. Stralciata la posizione dell’avvocato Andrea Starace che potrebbe volgere verso l’archiviazione.
I tre sono stati incastrati proprio dalle dichiarazioni di Masiello e dei suoi due amici. Per truccare il derby – hanno rivelato agli investigatori – furono versati ai baresi circa 230 mila euro, pagati in diverse tranche. La prima parte, che ammontava a 50 mila euro, sarebbe stata versata durante un incontro all’Hotel Tiziano di Lecce. Le altre parti della cifra pattuita sarebbero state consegnate da Carlo Quarta a Carella durante incontri avvenuti in una stazione di servizio sulla tangenziale di Bari; e da Quarta a Masiello in una località del nord Italia dove l’ex calciatore biancorosso (poi all’Atalanta) viveva all’epoca dei fatti.