martedì 26 novembre 2024


28/07/2012 07:21:18 - Provincia di Taranto - Attualità

Eccesso compreso tra il 50% (uomini) e il 40% (donne) di decessi per malattie respiratorie acute

 
Gli epidemiologi sono sempre stati molto cauti nel legare le condizioni di salute della popolazione dell’area di Taranto con l’inquinamento prodotto dallo stabilimento dell’Ilva, ma diversi studi hanno confermato quantomeno un aumento della mortalità. Ecco i più recenti.
 
PER ISS AUMENTO MORTALITA' GENERALE- Lo studio Sentieri, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Oms, ha messo Taranto tra i 44 Sin (Siti di interesse nazionale per la bonifica) presenti in Italia. Dai dati, pubblicati nel 2011 dalla rivista Epidemiologia e Prevenzione, era emerso nella zona tra il 1995 e il 2002 "un eccesso di mortalità tra il 10 e il 15%". La ricerca aveva trovato anche un "eccesso di circa il 30% nella mortalità per tumore del polmone, per entrambi i generi, un eccesso compreso tra il 50% (uomini) e il 40% (donne) di decessi per malattie respiratorie acute, associato ad un aumento di circa il 10% nella mortalità per tutte le malattie dell’ apparato respiratorio, un eccesso di circa il 15% tra gli uomini e il 40% nelle donne della mortalità per malattie dell’apparato digerente ed un incremento di circa il 5% dei decessi per malattie del sistema circolatorio soprattutto tra gli uomini". Lo stesso studio aveva anche registrato un aumento delle malattie neonatali e durante la gravidanza.
 
METALLI PESANTI IN URINE POPOLAZIONE. Uno studio di alcuni ricercatori dell’Università di Bari e dell’Arpa su 272 soggetti, presentato qualche giorno fa durante un workshop, ha ricercato i livelli di arsenico, piombo, cadmio, cromo e manganese, confrontandoli con i valori presentati dalla Società italiana valori di riferimento (Sivr) per l’esposizione non professionale: "Le concentrazioni osservate di metalli nello studio sono complessivamente alte – hanno concluso gli autori - e questo può essere compatibile con la presenza di impianti industriali. Particolarmente alti i livelli di piombo: il valore medio nelle urine è risultato 9,5 microgrammi su litro, contro un valore massimo di riferimento di 4,5.
 
ALTRI STUDI DI MONITORAGGIO. Alcune campagne, effettuate dalla Asl di Taranto dal marzo 2008 al 2011, hanno segnalato che in alcune aziende zootecniche presenti sul territorio del Comune e della Provincia di Taranto è presente un’importante contaminazione da composti organoalogenati, principalmente diossina. In particolare, fino a ottobre 2008, su un totale di 41 aziende localizzate entro 10 km dal polo industriale sono stati raccolti 125 campioni di matrici alimentari. In 32 campioni (26%) raccolti complessivamente in 8 aziende (20%) la concentrazione di diossine e di Pcb, altre molecole inquinanti, ha superato i limiti di legge. Anche il registro tumori dell’Aiom ha registrato nel 2006, ultimo anno disponibile, un aumento delle varie forme della patologia fino al 30%.










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