sabato 30 novembre 2024


26/05/2009 05:41:51 - Provincia di Taranto - Altri Sport

L’esempio del promettente scacchista francavillese Romualdo Vitale

 
Che siano le competenze matematiche a favorire le performances scacchistiche o viceversa, poco importa: certo è che le due discipline viaggiano spesso all'unisono, come la storia di tanti giocatori di levatura sia nazionale che internazionale dimostra. Ma anche vicino a noi abbiamo un piccolo esempio che avvalora quanto sopra: Romualdo Vitale, astro nascente dello scacchismo francavillese, per due anni di seguito ha vinto i giochi matematici della Scuola Media “Bilotta-Marone” di Francavilla e, in pochi mesi, è passato da anonimo “esordiente” a “Seconda Nazionale” di scacchi, tanto da essere promosso da “quarta” a “prima scacchiera” nella squadra della “CAF Francavilla” dell'A. S. D. Scacchi Alto Salento, che ha conquistato la promozione in serie C.
«Dopo una prima fase in cui si muovono i pezzi», ci dice Romualdo, «si capisce che, per migliorare, bisogna abituarsi a ragionare, valutando le conseguenze che una certa mossa produce sul prosieguo della partita, e sceglierla, dopo averne escluse tante altre che, magari, a prima vista erano sembrate migliori. Per vincere non basta conoscere il movimento dei pezzi: bisogna essere in grado di elaborare una strategia vincente flessibile, pronta, cioè, ad essere adattata al controgioco dell'avversario. Anche negli scacchi lo studio è molto importante: senza l’ausilio della bibliografia dei mostri sacri del passato e del presente, non è facile elaborare piani d’attacco e/o di difesa vincenti. La passione per gli scacchi nella nostra famiglia risale alla Seconda Guerra Mondiale: racconta mio padre che il nonno, poco propenso ad uccidere un “nemico che manco conosceva e che non gli aveva fatto niente”, passava le giornate imboscato in ospedale giocando a scacchi ed a dama, per ingannare l’attesa e tenere la mente impegnata. Quando mio padre aveva ancora pochi anni, gli regalò, per “la Befana”, una piccola scacchiera in plastica con il gioco della dama e degli scacchi, spiegandogli le regole dei due giochi; a poco a poco mio padre fece la scelta definitiva: gli scacchi erano tutta un’altra cosa! Dopo aver “divorato” i libri che papà aveva acquistato in tanti anni di passione scacchistica, ho sentito il bisogno di avere gli ultimi successi editoriali del settore: voglio arrivare in piena forma ai prossimi appuntamenti estivi. Ho cercato di mettere insieme una squadra della mia scuola per partecipare alla fase provinciale dei Giochi Sportivi Studenteschi, ma non ci son riuscito, vista l’indifferenza generale verso gli scacchi, sport della mente, che non opera l’odiosa distinzione tra “abili” e “diversamente abili”, se è vero, come è vero, che gli uni e gli altri giocano nello stesso torneo. Avevo scelto la “Bilotta” perchè nel piano dell’offerta formativa erano compresi gli scacchi, ma l’unico corso, con partecipazione alla fase provinciale e regionale dei GSS, fu fatto quando ero alle elementari. Finita la scuola, mi riposerò giocando a scacchi: spero di partecipare almeno ai campionati italiani ed europei di categoria, oltre ad altri tornei in giro per l’Italia. Ai campionati nazionali giovanili di Merano 2008, cui ho avuto modo di prendere parte conseguendo un risultato finale che mai avrei pensato potesse essere alla mia portata, ho fatto amicizia con tanti miei coetanei: i più forti erano i primi della classe anche a scuola, specie nelle discipline scientifiche: giocare a scacchi sarà il modo migliore per affrontare lo studio della matematica e dell'informatica all'Istituto Industriale. Quest'anno il prof. Spagnolo vi ha tenuto un corso con torneo finale; in tale occasione il Dirigente Scolastico, prof. Giovanni Semeraro, ha assicurato che l’esperienza scacchistica continuerà: speriamo non finisca come alla Bilotta. Diceva Pero Angela, all'inaugurazione delle Olimpiadi di Scacchi di Torino 2006, che “il gioco degli scacchi è affascinante perché anche l’avanzamento di un semplice pedone rimette in discussione la posizione di tutti i pezzi presenti sulla scacchiera, costringendo ad un riesame di tutta la strategia di gioco: se lo diceva lui, c’è da crederci. Ho incominciato a giocare a scacchi prima di andare a scuola, dove, grazie anche all’eccezionale bravura della mia insegnante di matematica, Enza D’Ambrosio, mi sono particolarmente appassionato allo studio della disciplina. Passato alla Scuola media “Bilotta”, ho avuto la fortuna di incontrare la professoressa Rachela Fanelli, con la quale ho potuto approfondire lo studio della matematica con ottimi risultati. Quest’anno ho partecipato al Kangourou di matematica, giungendo 46.mo su 12.000 concorrenti di medie e superiori di tutt’Italia, mancando la qualificazione per la finale di Mirabilandia, dove vengono ammessi i primi 35, ma ho conseguito la qualificazione alla finale dei “Giochi matematici” organizzati dall'Università Bocconi di Milano, insieme al mio compagno di classe Francesco Milone. Sabato la gara a Milano, domenica il Semilampo di scacchi in Fiera a Francavilla, il 31 il Campionato provinciale di scacchi alla Cooperativa Agricola Francavillese, la domenica successiva il campionato regionale e, soprattutto, la conclusione dell'anno scolastico con gli esami di Licenza Media: rischio di annoiarsi non ce n'è!».
 
                                     Cosimo Vitale










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