martedì 26 novembre 2024


08/08/2012 08:35:42 - Provincia di Taranto - Attualità

Gli impianti non chiudono. Restano ai domiciliari Emilio e Nicola Riva e l'ex direttore dello stabilimento

Ferrante: investiremo 90 milioni per la sicurezza
 
Il tribunale del Riesame di Taranto ha confermato il sequestro degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto, ma non più per lo spegnimento e la chiusura delle sei aree nel mirino, come previsto dall'ordinanza del Gip Todisco. Il sequestro ora è finalizzato all'adeguamento e al risanamento degli impianti. Confermati gli arresti domiciliari per Emilio e Nicola Riva, ex presidenti dell'Ilva, e per l'ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso.
Gli altri cinque indagati, tutti capiarea Ilva, sono stati rimessi in libertà. Si tratta di Marco Andelmi, Angelo Cavallo, Ivan Dimaggio, Salvatore De Felice e Salvatore D’Alò. I giudici hanno inoltre nominato il presidente Ilva, Bruno Ferrante, custode e amministratore di aree e impianti sotto sequestro. Resta la nomina, per le procedure tecnico-operative, dei tre ingegneri nominati dal gip. Ferrante sostituisce il commercialista nominato dal gip per i compiti amministrativi.
 
Il tribunale ha disposto che «i custodi garantiscano la sicurezza degli impianti e li utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti», confermando nel resto il decreto impugnato. I giudici si sono riservati di depositare le motivazioni dell'ordinanza. I termini non perentori per le motivazioni sono di cinque giorni.










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