martedì 26 novembre 2024


08/08/2012 08:42:32 - Provincia di Taranto - Attualità

Se da un canto conferma il sequestro degli impianti, dall’altro non ne ordina lo spegnimento degli altoforni

 
E’ arrivata puntuale la decisione del Tribunale del Riesame di Taranto prevista per l’8 agosto, ma anticipata al 7, che conferma sostanzialmente quanto già ci si attendeva, benché con qualche colpo di scena, e cioè la chiusura del reparto a caldo dell’Ilva, mantenendo attiva quella a freddo.
La tanto temuta decisione che da giorni teneva in stand by gli oltre ottomila operai del siderurgico si è palesata, rendendo probabilmente parzialmente efficace il ricorso a quei santi a cui tante mogli e genitori si erano rivolti perché qualcuno dall’alto potesse metterci una mano di troppo, nonostante il Riesame abbia, alla fine, tenuto conto dei bisogni di tutto e tutti.
I giudici, mentre confermano i provvedimenti giudiziari assunti verso Emilio e Nicola e per l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso accusati di disastro colposo e doloso, per gli altri cinque capiarea Ilva stabiliscono i domiciliari sospesi.
In realtà la sentenza del Tribunale del Riesame modifica quanto disposto dal Gip Patrizia Todisco che imponeva lo spegnimento dei sei forni dell’area a caldo, a differenza di quanto deciso in queste ultime ore dai giudici del Riesame, i quali, invece, negano lo spegnimento dei forni, in favore dell’immediata bonifica e risanamento degli impianti, avvalendosi degli oltre 336 milioni di euro messi a disposizione con il decreto salva Ilva firmato dal Presidente Napolitano ad opera del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini e di quello dello Sviluppo Economico Corrado Passera.
E’ proprio di quest’ultimo l’appello alle istituzioni, nei giorni scorsi, ad una maggiore cautela nelle decisioni da assumere, paventando l’ipotesi di una chiusura totale degli stabilimenti poiché, come affermato: “Se i forni si spengono, non si riaccenderanno più...”.
Curatore e custode degli stabilimenti Bruno Ferrante, nuovo direttore Ilva, al quale spetterà il compito con esecuzione più o meno immediata, di utilizzare circa 90 milioni di euro di quelli previsti dal decreto, per risanare la zona del quartiere Tamburi, maggiormente esposta all’inquinamento del siderurgico.
Soddisfatto Vendola, il quale parla di “ambientalizzazione e responsabilità” per le decisioni prese dal Riesame Ilva, eco di un generale consenso, che, evidentemente, rappresenta la valvola di sfogo, di una preoccupazione sociale alta e prossima ad esplodere insieme a questa estate di anticicloni al mitologico maschile.
 
Mimmo Palummieri










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