Quando indossava la casacca biancoverde un certo … Amedeo Biavati
C’era una volta Amedeo Biavati, nazionale azzurro campione del mondo a Parigi nel 1938, conosciuto per quel suo abile gioco di gambe che mandava in bambola gli avversari, definito “doppio passo”. A 37 anni e dopo 14 campionati in serie A con il Bologna, Biavati accettò di indossare la casacca del Manduria nel campionato di Promozione (che corrisponderebbe all’attuale serie D) nell’annata 1951-52. Biavati, che accetta anche il ruolo di allenatore, porta con sé Aurelio Marchese, 36 anni, 9 campionati in serie A con il Bologna (2 scudetti vinti).
Nasce così una squadra capace di dare spettacolo in Puglia e Basilicata, che concluderà la stagione al secondo posto, ad appena 4 punti dal Trani, e che conseguirà la promozione nell’istituenda Quarta Serie (che corrispondeva alla C2 attuale).
Su quel campionato e su quello, molto meno felice, successivo si sofferma Pietro Capogrosso nel suo ultimo libro “La gloriosa Unione Sportiva Manduria – 1951-1953”. E’ questo un altro atto d’amore di Capogrosso verso il calcio biancoverde, che sta ricostruendo minuziosamente solo per la sua infinita passione. Tante le spese e tanti gli sforzi per ritrovare formazioni, cronache e commenti dell’epoca (anche risalendo ai diretti protagonisti che vivono sparsi per l’Italia), che non è possibile neppure lontanamente compensare con il prezzo di vendita del libro.