L’unica cosa che conta è la conquista del potere…
Cosa si fa pur di conquistare il potere…
Con questa politica proprio non ci ritroviamo. Quello che è successo prima e dopo il primo turno delle Provinciali, non solo in provincia di Taranto, rasenta l’incredibile: passaggi a destra o a sinistra con grande disinvoltura, pur di raggiungere il potere.
Qualche esempio? Solo quelli che ci tornano a memoria, altrimenti l’elenco sarebbe lunghissimo. Abbiamo letto, prima della presentazione delle liste, la decisione, rispettabilissima, di Tagliente e Salinari di lasciare il PdL e di approdare alla coalizione di centro, non prima di aver stigmatizzato molti appartenenti a Forza Italia, Franzoso per primo. Tagliente avrebbe dovuto essere il candidato a presidente della coalizione di centro (quella, per intenderci, con Udc e Io Sud). Poi questi ultimi due partiti stringono l’alleanza con Cito e Tarantino, e quindi Tagliente e Salinari decidono di ritornare nella coalizione di centrodestra, correndo insieme a coloro che avevano stigmatizzato.
Ma andiamo avanti. Adriana Poli Bortone, personaggio politico di altissima levatura, che ha ricoperto con prestigio ruoli importanti, ora è “corteggiata” da Dalema e dagli ex diessini. Ma quando la Poli Bortone faceva parte di Alleanza Nazionale, non era una nemica giurata dei Ds?
Ritorniamo nella nostra provincia. Cito decide di staccarsi dal centrodestra, secondo alcuni perché non gli avevano garantito la candidatura del figlio alle Europee, e di presentarsi alle Provinciali apparentato con Udc, Io Sud e Sviluppo del Territorio. Spiega la decisione in quanto, a suo dire, nel PdL ci sono tanti uomini che hanno causato il dissesto finanziario del Comune di Taranto. Ma, se la memoria non ci inganna, l’assessore alle Finanze non era proprio un rappresentante dell’Udc?
Passa il primo turno ed oplà. Che succede? Dopo che Cito ha martellato Rana e la sua coalizione per oltre venti giorni dalla sua televisione, ecco che il suo movimento si sposta dal centro e si allea nuovamente con il centrodestra. La spiegazione di Cito? «Non è stato eletto nessuno di coloro che avevano causato il dissesto». Forse ci è sfuggito, ma crediamo che non ce ne fosse nessuno in lista…
Ma l'elenco di questi casi (almeno per quanto la memoria riesce a confortarci) non è finito. Tarantino, ex sindaco di San Marzano ed ex presidente del Consiglio Provinciale, ha deciso, insieme ad Udc, Io Sud e Sviluppo del Territorio, di allearsi con Florido. Forse dimenticandosi che a San Marzano non solo sta col centrodestra, ma che ora dovrebbe fare campagna elettorale con uno dei suoi più acerrimi nemici politici: il rappresentante dei Ds Mancarelli.
Un caso simile è presente anche a Manduria. A causa dell’apparentamento di Udc e Florido, Mimmo Lariccia, che aveva condotto una campagna elettorale in cui spesso il bersaglio era stato Massaro, ora si ritrova a dover fare la campagna elettorale fianco a fianco proprio con il sindaco di Manduria. A proposito: come si comporterà l’Udc a Manduria quando, nel prossimo Consiglio Comunale, si dovrà approvare il Bilancio di previsione, qualora Florido vincesse e, quindi, l’Udc si ritrovasse nella stessa coalizione dei Ds in Provincia?
Gli esempi sono tantissimi. E, francamente, abbiamo molto apprezzato parti dell’intervento della segreteria regionale dei Comunisti Italiani, pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, che stigmatizza l’apparentamento del proprio partito, a Taranto, con l’Udc.
«E’ un gravissimo errore di valutazione politica da cui prediamo le distanze». Si legge. «Questa scelta evidenzia lo scivolamento della politica verso una concezione tattica, dove l’unica cosa che conta è la conquista e la gestione del potere a prescindere dai valori di riferimento».
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