Ecco il testo di un manifesto fatto affiggere a Maruggio:
<La Magistratura potrebbe azzerare la giunta comunale di Maruggio>
Il sindaco di Maruggio, Alberto Chimienti, primo cittadino per la seconda volta, presidente dell’Unione dei Comuni e “padre” dello Statuto Comunale di Maruggio (approvato sotto la sua “presidenza”), nel nominare la giunta municipale ha violato l’art. 53 del “suo” stesso statuto: “Il vicesindaco e gli assessori sono nominati dal sindaco… assicurando condizioni di pari opportunità fra uomini e donne con la presenza di entrambi i sessi nella composizione della giunta”.
Il sindaco, invece, ha nominato 6 assessori tutti uomini.
Il sindaco - dunque - non ha garantito la presenza femminile all'interno della giunta, contrariamente a quanto aveva fatto nella precedente amministrazione (2004) e così come fecero i suoi predecessori Calò (1994) e Longo (1998).
Il sindaco ha violato la “legge comunale” e le leggi dello Stato (Costituzione e Testo Unico), nonchè la Carta Europea dell’autonomia locale. il caso potrebbe approdare davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) per la mancata applicazione dei principi istituzionali. i giudici potrebbero, così, “annullare” la giunta municipale di Maruggio e “ordinare” al sindaco di provvedere alla nomina di nuovi assessori, assicurando al suo interno la presenza di una donna.
Il sindaco farebbe bene, quindi, a precedere i magistrati, azzerando la giunta comunale e nominando, pertanto, una donna tra i suoi assessori (ad esempio la consigliera Chiego). Eviterebbe di sottoporsi alle decisioni dei giudici (TAR Puglia - Bari, Sez. III, ord. n° 474/08; Consiglio di Stato ord. n° 1837/09), con aggravio di spese per la comunià maruggese.
Anna Molendini e Luigi Saracino
consiglieri comunali di Maruggio