Una grande esclusiva mondiale dell’Orchestra Magna Gracia: per la prima volta suonano assieme Sergei Nakariakov e Fabrizio Bosso
Sul palco l’Orchestra Magna Grecia diretta da Stefano Fonzi, il musicista che ha anche curato gli arrangiamenti sinfonico-jazz dei brani in programma.
Dall’accoppiata Beethoven-Paisiello ai tanghi di Astor Piazzolla passando per le colonne sonore di Ennio Morricone, fino a suonare insieme “Estate” di Bruno Martino
Una tournée con tre concerti: Lecce, Taranto e Matera
“Dal barocco al jazz in duet”. L’Orchestra della Magna Grecia propone un inedito duetto tra due trombettisti di fama mondiale: Sergei Nakariakov, universalmente riconosciuto come il più virtuoso trombettista classico del mondo, e Fabrizio Bosso, il trombettista jazz italiano ormai noto in tutto il mondo.
In questo straordinario concerto suoneranno insieme, per la prima volta in assoluto, questi due trombettisti di livello internazionale, con l’Orchestra della Magna Grecia diretta da Stefano Fonzi, un nuovo inedito progetto ideato da Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia.
La tournèe prevede tre “date”: al Teatro Politeama di Lecce giovedì 4 aprile per la stagione della Camerata Musicale Salentina (0832 309901 – 368 3177226), al Teatro Orfeo di Taranto venerdì 5 aprile per la stagione Eventi Musicali della Orchestra Magna Grecia (099.7304422) anche grazie al sostegno di Basile Petroli, e al Teatro Duni di Matera sabato 6 aprile per “Matera in Musica” di Festival Duni e Orchestra Magna Grecia.
Sarà un concerto straordinario nel quale i due trombettististi interpreteranno insieme i brani di un programma che va dal barocco fino al jazz, suonando ognuno la tromba nel proprio stile: Sergei Nakariakov con il rigore del virtuosismo “classico” e Fabrizio Bosso con la libertà dell’improvvisazione jazz.
I brani saranno eseguiti in inediti arrangiamenti sinfonici curati da Stefano Fonzi, il musicista che nell’occasione dirigerà l’Orchestra della Magna Grecia, brani nei quali il “sinfonico” lascerà spesso spazio al “jazz ballad” per consentire a Fabrizio Bosso di improvvisare da par suo; sul palco ci sarà anche il pianista jazz Julian Oliver Mazzariello.
Si inizia con un tributo al genius loci tarantino: saranno eseguite le sei variazioni composte da Ludwig van Beethoven sull’aria “Nel cor più non mi sento” da “La Molinara” di Giovanni Paisiello. Si passerà poi all’esecuzione delle “Variazioni sul Carnevale di Venezia” di Jean-Baptiste Arban, da sempre considerato uno dei brani per la tromba di più difficile esecuzione di tutti i tempi. Sarà eseguita anche una lunga suite jazz-sinfonica sui temi delle più belle colonne sonore di Ennio Morricone, per poi passare alle atmosfere argentine di Oblivion, uno dei più famosi tango di Astor Piazzolla.
Dulcis in fundo “Estate”, il brano composto da Bruno Martino negli anni Sessanta e diventato ormai uno standard jazz internazionale: suonato frequentemente da Fabrizio Bosso, non appena lo ha ascoltato Sergei Nakariakov se ne è innamorato e ha voluto che fosse inserito nel programma…
L’Orchestra della Magna Grecia , diretta da Stefano Fonzi, avrà anche dei “suoi” momenti eseguendo composizioni orchestrali, come una suite sinfonica con i più popolari tango di Astor Piazzola.
Nato nel 1977 in Russia, la storia di Sergei Nakariakov ha dell’incredibile: inizia a studiare il pianoforte all’età di sei anni, ma, tre anni più tardi, in un incidente riporta una lesione alla colonna verticale che gli impedisce di stare seduto a lungo.
Inizia così a studiare la tromba, consigliato dal padre che la suonava a livello dilettantistico. Le sue eccezionali doti di virtuosismo tecnico emergono subito, tanto che a soli tredici anni viene già definito dalla stampa finlandese il “Paganini della tromba”, e poi in Germania "il giovane stregone della tromba"; un anno più tardi, nel 1992, autentico enfant prodige a soli quattordici anni debutta trionfalmente al Festival di Salisburgo.
Oggi è universalmente acclamato come il migliore trombettista del mondo; pur avendo all’attivo innumerevoli incisioni discografiche, esprime il meglio di sé nelle esibizioni dal vivo nelle quali suona, rigorosamente a memoria, anche i passaggi tecnicamente più difficili senza sbagliare una nota.
Narariakov, infatti, ha messo a punto particolarissime tecniche, in particolare un velocissimo “staccato di lingua”, che gli consentono, primo trombettista nella storia, di seguire composizioni originariamente concepite per archi o legni, come concerti per viola o fagotto. Inoltre, grazie alla cosiddetta “respirazione circolare” che gli consente di evitare le pause per inspirare, Nakariakov riesce a suonare brani non scritti per la tromba senza dover interrompersi per prendere fiato.
Il torinese Fabrizio Bosso inizia a suonare la tromba a 5 anni, e dopo dieci anni è già diplomato al conservatorio “G. Verdi” di Torino. Da sempre interessato alla musica di estrazione colta, si è subito accostato al jazz sentendo un forte richiamo al quale non ha saputo resistere. Tecnicamente impeccabile, ciò che più colpisce di Fabrizio Bosso è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, e la tensione creativa è costante anche nell’interpretazione di standard. Nel 1999 viene votato come “Miglior Nuovo Talento” del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz: è l’inizio di una carriera in continua ascesa che lo vede suonare con musicisti jazz di livello internazionale, ma anche con cantautori italiani, come Sergio Cammariere e Raphael Gualazzi.
Artista colto e raffinato, Fabrizio Bosso ama esplorare nuovi “territori musicali”, come quando, due anni addietro, registra con la London Symphony Orchestra "Enchantment”, un progetto jazz-sinfonico dedicato alle musiche Nino Rota. Negli ultimi anni Fabrizio Bosso ha anche conquistato una vasta popolarità: in più occasioni accompagna artisti famosi a Sanremo, suona la sigla della puntata finale di Ballarò e partecipa al programma Canale 5 “Panariello non esiste” esibendosi con artisti come James Taylor, Massimo Ranieri, Rocco Papaleo, Claudio Baglioni e Renato Zero.