E’ il giorno della verità per il Manduria, che può disporre del reintegrato difensore Parlangeli
Il giorno della verità. Il Manduria affronterà oggi pomeriggio alle 16, a Rieti, sull’erbetta dell’impianto “Centro d’Italia – Manlio Scopigno” di Rieti, la compagine ligure del Vado: in palio c’è lo scudetto tricolore che premierà la squadra juniores di Eccellenza e Promozione più forte d’Italia.
In 90 minuti, in una prova secca, gli straordinari ragazzi allenati da mister Antonio Giunta proveranno a iscrivere il nome del Manduria nell’albo d’oro della manifestazione. Sarebbe probabilmente la prima volta per una squadra pugliese. Almeno negli ultimi dieci anni.
«Entreremo in campo per giocare come sappiamo: propositivi e con il controllo della palla» afferma mister Giunta. «Questo tipo di gioco è nel nostro Dna. Non è possibile snaturarlo per l’epilogo di una manifestazione che potrebbe regalarci una gioia immensa. Di certo, non ci porremo sulla difensiva. I rischi sarebbero molto alti».
Il tecnico tarantino dovrà fare a meno di due pedine: il centrocampista Dell’Aquila, squalificato per un turno, e il difensore centrale Passiatore, che ha riportato la distorsione del ginocchio nella gara d’andata di Roma, contro il Tor Tre Teste. Anche l’altro difensore centrale, Galeandro, non è nelle migliori condizioni fisiche.
«Oggi potremo disporre di un “rinforzo”: il difensore Parlangeli» annuncia mister Giunta. «Aveva abbandonato la prima squadra qualche mese fa, ma è stato entusiasta all’idea di poter disputare la finalissima di Rieti. Nelle giovanili del Lecce, Parlangeli ha sempre giocato nel ruolo di difensore centrale. Oggi, quindi, potrà far coppia con Chirico. Tutti gli altri elementi della rosa saranno disponibili».
Grande entusiasmo a Manduria per questa finalissima. Sino a ieri era stato organizzato un pullman che trasporterà i tifosi che non vogliono far mancare il sostegno a Riezzo e soci. Partiranno anche diverse auto e a Rieti saranno presenti molti manduriani che vivono nel Lazio.
L’eccezionale cavalcata di questi ragazzi, molti dei quali sono stati protagonisti anche in prima squadra, merita il triangolino tricolore.