Nella lettera, che riportiamo integralmente, i riferimenti alla Talsano-Avetrana e alla privatizzazione delle spiagge
Al Sig. Presidente della Provincia di Taranto
Gianni Florido,
Anche per quest’anno possiamo dire di avercela fatta. Il “ciclone” di ferragosto è passato lasciando una montagna di rifiuti che l’azienda di igiene urbana, a cui toccherà fare ancora gli straordinari, ha iniziato a raccogliere dall’alba del “day after”. Superlavoro e servizi che vanno a gravare, non so quanto appropriatamente, sulle finanze della municipalità che, sempre a proprie spese, si è impegnata quest’anno a garantire ancora una volta quei servizi alla persona - non so quanto diffusi altrove - necessari per una vacanza sicura e a misura per le famiglie: servizi di continuità assistenziale, salvamento a mare, pulizia delle spiagge, passerelle per l’accesso agli arenili (ne sono state disposte oltre cinquanta lungo tutta la linea di costa) insieme agli immancabili spettacoli, sagre e feste che hanno allietato queste calde serate d’estate.
Tutto questo sforzo di preparazione e di programmazione lascia il posto, nei giorni festivi, ad una autentica sospensione, ad una interruzione nell’ordinario governo del territorio - vogliamo dirla tutta? - ad una invasione a tutti gli effetti che, come tale, sovverte le regole, le logiche, la cultura e l’educazione del rispetto di luoghi tra i più incantevoli della nostra regione (mi creda un mare così bello non è facile trovarlo neanche nel vicino Salento leccese).
Tutte le forze in campo cercano di fare quanto è possibile per arginare il fenomeno dell’accampamento a mare elevando multe e denunciando illeciti ma il compito è arduo davanti ad una vera e propria marea. Quello delle domeniche e delle feste d’agosto diventa così il momento non della giusta, adeguata, sostenibile accoglienza di un turismo pendolare, quanto il precipitarsi in una plastica rappresentazione di gravi errori di un passato a cui tocca a noi porre rimedio.
Il primo, grave, di miopia culturale, fu la realizzazione negli anni Cinquanta della strada panoramica che tagliò quell’autentico paradiso naturalistico rappresentato dalle dune di Campomarino e San Pietro, fino a Torre Colimena. I guasti causati da questo tragico errore sono sotto gli occhi di tutti, anche se va riconosciuto all’attuale classe politica ed amministrativa locale, alle associazioni ambientalistiche, ad un opinione pubblica locale lenta ma in movimento, il merito di aver iniziato un percorso di tutela e di ripristino dell’ambiente naturale: istituzione della riserva naturale alla salina dei monaci con il vero e proprio smantellamento di un tratto di strada litoranea, interventi a tutela delle dune con i percorsi obbligati, staccionate, passerelle, dissuasori che anche la Provincia contribuisce a ripristinare e grazie ai quali si ingaggia una e vera e propria battaglia con gli automobilisti sempre “tentati” di riprendersi le dune come spazio di parcheggio.
Il secondo errore fu rappresentato negli anni Settanta e Ottanta dall’esplosione di un abusivismo edilizio incontrollato che lasciò ben poco spazio alla programmazione urbanistica successiva, all’idea di una viabilità più ordinata, al progetto di una crescita armoniosa e contestuale di una rete di servizi (strade, luce, acqua e fogna). Ciò non vuole negare gli sforzi per migliorare la situazione (in questi anni abbiamo inaugurato chilometri e chilometri di pubblica illuminazione, abbiamo realizzato con la Provincia ampi tratti di marciapedi, per il prossimo anno avremo sicuramente in esercizio un esteso ampliamento della rete di fornitura dell’acqua potabile) ma questi sforzi appaiono come una goccia in un oceano.
Il terzo ed ultimo errore è più recente ed è rappresentato dalla scelta di sospendere le concessioni di nuovi stabilimenti balneari privati, lasciando praticamente la quasi totalità della nostra linea di costa sulle spalle del solo provveditorato pubblico e delle sue ramificazioni istituzionali incluso il controllo di polizia e del territorio. Può, mi chiedo, una località balneare sviluppare vero turismo, che significa opportunità d’impresa e di lavoro, con la retorica del “tutto pubblico”? Si possono controllare due, tre, cinque chilometri di spiagge libere, non quasi diciotto. Tutto ciò, tutti questi errori si materializzano, caro Presidente nei giorni d’agosto con il sotteso corollario che certamente non le sarà sfuggito, che questo splendido mare, questa gentile ospitalità, questi sforzi anche economici della comunità locale non si accompagnano ad una economia diffusa, capace di fare del turismo estivo il motore di un rilancio produttivo anche del “nostro” Salento, di quel pezzo di Salento di cui lei è anche Presidente.
E qui veniamo alla proposta che faccio a lei come interlocutore affidabile e capace di desinare sforzi e lavoro di questi cinque anni ad una grande opera di pianificazione del territorio. E’ una proposta che le faccio da sindaco di uno dei comuni della costa orientale e nello stesso tempo da consigliere di questa nuova amministrazione che lei presiede. Da noi Sindaci lei è stato anche chiamato a conoscenza di una nostra iniziativa finalizzata a destare nuove attenzioni da parte del governo regionale in tema di politica del turismo e le posso assicurare la genuina e forte volontà di lavorare di tutti noi, al di fuori delle logiche di appartenenza politica, per riportare la questione della carenza delle infrastrutture turistiche al centro della pianificazione e programmazione di area vasta, per sostenerla nella battaglia per il completo finanziamento della “Talsano-Avetrana”, per una politica che sappia guardare con intelligenza alle potenzialità anche turistiche ed economiche di questo spicchio di Salento inserito nelle “Terre ioniche”.
Perché dunque non indire una conferenza programmatica per le marine orientali, facendo riassumere all’ente che presiede e guida il ruolo proprio di regista della pianificazione territoriale più vasta, ruolo che non può essere lasciato ad uno dei comuni della Provincia ancorché il più grande del territorio ed ancorché non demeritevole per il lavoro compiuto nel processo di pianificazione e di coordinamento?
Nessuno sa quanto lei che l’importanza e l’urgenza di una strada, quella regionale, non sta solo nel favorire la mobilità, ma nel esperire forse l’ultimo tentativo di riorganizzazione, di rigoverno di un territorio costiero con pennelli di raccordo efficaci che arretrino il punto di arrivo dei “bagnanti della domenica“, aree di parcheggio e di sosta per camper impossibili da realizzare con le esangui finanze dei comuni, servizi di collegamento da e verso le spiagge che riducano il traffico automobilistico esclusivamente a quello dei residenti e trasformino la strada panoramica in una grande pista per la mobilità pedonale e ciclabile. Lei sa anche che una politica regionale, pur apprezzata, deve saper trovare integrazione e correttivi nella maggiore conoscenza locale dei territori. La Provincia può quindi essere soggetto capace di riaprire il discorso delle concessioni delle spiagge. La Provincia può dare con il suo sostegno e il suo aiuto concretezza alla bella esperienza di riscatto dell’ambiente e del territorio rappresentata dalle riserve naturali e dalle aree parco. Questa è la nostra sfida, questa è la mia modesta proposta che spero incontri la sua disponibilità e il suo entusiasmo.
Francesco Saverio Massaro
Sindaco di Manduria