E’ il messaggio che il corso di formazione sulla “corretta alimentazione”, promosso dai Padri Francescani di Sava, ha costantemente lanciato nel corso dei sei incontri formativi
Giovedì 28 novembre, nella sala Sant’Egidio presso il convento S. Francesco di Sava, si è conclusa una serie di sei incontri formativi sul tema “ Corretta Alimentazione”.
La relazione finale è stata tenuta dalla dott.ssa Antonietta Scafato, responsabile SS dipartimentale di Psicologia Ospedaliera del P.O. “SS. Annunziata” di Taranto. L’esperta ha svolto il tema: “Etica ed Alimentazione”, soffermandosi, in particolare, sul significato cristiano del digiuno nella società odierna. Esso è inteso, essenzialmente, come un’interruzione temporanea nell’assunzione di cibi, finalizzata ad una vita spirituale più sensibile ai richiami dello spirito.
Tale rinuncia alimentare, inoltre, secondo la dott.ssa Scafato, può e deve servire a soddisfare i bisogni alimentari delle persone indigenti, seguendo, in tal modo, la lezione di S. Agostino.
Il digiuno, peraltro, inteso come interruzione alimentare momentanea, può essere utile per gustare meglio il cibo quotidiano, evitando così un’alimentazione abitudinaria e meccanica.
Le precedenti relazioni sul medesimo tema sono state presentate, sotto il profilo medico-nutrizionale, dal dott. Vincenzo De Siena, responsabile corsi ECM e consulente nutrizionale Associazione Italiana Celiachia, mentre, sotto l’aspetto giudiziario-penale, dalla dott.ssa Elsa Valeria Mignone, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Lecce.
L’intervento del dott. De Siena, sempre molto esaustivo, chiaro e preciso, si è articolato in quattro incontri, il primo dei quali ha avuto per tema “Stili di vita e corretta alimentazione”. Quest’ultima, secondo il relatore, è strettamente collegata al cosiddetto “regime dietetico”, inteso come mezzo di prevenzione, cura di malattie e mantenimento dello stato di salute. Esso si basa su un’alimentazione ‘equilibrata’, che consiste nella “ripartizione ottimale dei macronutrienti”: carboidrati (55-66 %), lipidi (25-30%) e proteine (10-15%).
Pertanto il ricorso a diete miracolistiche e squilibrate, spesso reclamizzate dai mass-media, può provocare gravi malattie degenerative, quale ad esempio l’anoressia.
La seconda relazione del dott. De Siena, tenuta il 31 ottobre scorso, ha avuto per tema “L’intolleranza al glutine”; essa può determinare una risposta immunitaria abnorme, a livello dell’intestino tenue ed, inoltre, alterazioni morfologiche dei villi intestinali.
E’ bene sapere che il glutine è presente in alcuni cereali quali: grano, segale, farro, orzo, avena etc.; l’intolleranza permanente a tali cereali è detta ‘celiachia’; mentre quelli privi di glutine sono: riso, mais, miglio e manioca. Vi sono, poi, altri alimenti, privi di glutine, che sono: carne, pesce, latte, uova, legumi, frutta fresca e secca, verdura e patate.
La diffusione della celiachia in Italia non è da sottovalutare, in quanto si registrano ben 120.000 casi diagnosticati, ma i soggetti intolleranti, benché inconsapevoli, sarebbero circa 600.000. Per combattere efficacemente tale malattia il dott. De Siena ha suggerito “dieci regole d’oro”, che devono essere rispettate da una cucina senza glutine.
Nel 3° incontro, svoltosi giovedì 7 novembre, il relatore dott. Vincenzo De Siena ha sviluppato un tema di particolare interesse e attualità: “Globalizzazione, Mode Alimentari e Diete”.
La relazione è stata incentrata sulla dieta alimentare, intesa come stile di vita e non già, semplicemente, come riduzione del peso corporeo. Quest’ultimo, tuttavia, è un elemento importante nel perseguire un sano stile di vita ; perciò è opportuno controllare, periodicamente, il proprio peso corporeo, facendo ricorso al cosiddetto “ indice di massa corporea “, che è dato dal rapporto tra il peso e l’altezza. Il peso normale dovrebbe oscillare tra 18,5 e 24,9; ciò è possibile se si raggiunge un equilibrio tra la quantità di calorie inglobate e il dispendio energetico.
A tal proposito il dott. De Siena ha messo in guardia tutti noi sui rischi derivanti dal seguire, ciecamente, le mode alimentari. Molte di queste, infatti, sono ingannevoli, specie se associate a personaggi noti dello spettacolo. In verità nei Paesi industrializzati occidentali quello dell’obesità è un problema alquanto diffuso e, talvolta, si cerca di risolverlo , ricorrendo a ricette miracolistiche. In realtà per ridurre e stabilizzare il peso corporeo sono necessarie solo una corretta alimentazione e un’adeguata attività fisica.
Nell’incontro conclusivo, quello del 14 novembre, il medico nutrizionista si è soffermato a parlare della “Acqua, alimento fondamentale per la vita”. A tal proposito egli ha fatto una distinzione tra ‘acque non trattate’, come quelle minerali naturali e ‘acque trattate’ ovvero quelle di rubinetto. Di quest’ultime, in verità, benché potabili, non siamo in grado di conoscere facilmente le caratteristiche chimiche ed, inoltre, possono contenere delle impurità, nonché sostanze additive come il cloro.
Uno dei vantaggi delle acque minerali, invece, consiste nella possibilità che ognuno di noi possa scegliere, fra le tante in commercio, quella più rispondente alle proprie esigenze personali. Nella scelta di essa vanno tenuti presenti le seguenti caratteristiche: residuo fisso (RF), durezza, valore del PH, sodio, cloruri, solfati e nitrati. Fra questi di particolare importanza è il cosiddetto “residuo fisso”, in rapporto al quale le acque si distinguono in ‘minimamente mineralizzate’ (meno di 50 mg/l), ‘oligominerali’ (tra 50 e 500 mg/l), ‘mineralizzate’ (tra 500 e 1500 mg/l) e ‘ricche di sali minerali’ (maggiore di 1500 mg/l).
Indubbiamente un particolare interesse ha suscitato il successivo intervento, il 21 novembre, del magistrato della Procura della Repubblica di Lecce,, dott.ssa Elsa Valeria Mignone su “cibo criminale”, che è anche il titolo di un libro-inchiesta di due coraggiosi giornalisti Mara Monti e Luca Ponzi sul nuovo business dell’ecomafie italiane, strettamente collegato all’alimentazione.
Il magistrato, prendendo lo spunto da alcune vicende criminali, denunciate in questo libro, ha indicato i gravi rischi sanitari che oggi corriamo, assumendo alimenti contaminati. Purtroppo il nostro territorio, secondo la relatrice, è talvolta vittima di atti criminali, come l’occultamento di rifiuti tossici e l’uso indiscriminato ed eccessivo, in agricoltura, di anticrittogamici ed erbicidi. Per questo è opportuno controllare più attentamente la tracciabilità dei prodotti alimentari, prediligendo, almeno in campo ortofrutticolo, quelli della “filiera corta” o “a chilometro zero”.
Questo ciclo di incontri, dunque, ha destato certamente un notevole interesse, prova ne è l’elevata, attenta e attiva partecipazione dei presenti, grazie alla competenza dei relatori e all’opportuna scelta dei temi. Per la qual cosa si è pensato di approfondire e ampliare ulteriormente alcuni aspetti dell’alimentazione, organizzando altri incontri mensili. Uno di questi è stato già fissato il 12 c.m., in occasione del quale il prof. Piero Medagli presenterà il volume “Fave e Favelle” di D. Nardone, N. M. Di Tonno, S. Lamusta.
Pertanto tutti i partecipanti a questi incontri hanno manifestato un vivo apprezzamento nei confronti dei Padri Francescani, non solo per aver organizzato così bene questo corso, davvero stimolante e istruttivo, ma anche per l’istituzione e apertura, qui a Sava, di una ricca e ben dotata biblioteca e di due Musei, uno Cinese, l’altro di Scienze Naturali.
Associazione Culturale S. Francesco
Sava