Buccolieri: «Io incoerente? E voi che vi siete alleati con una forza di minoranza, tradendo il voto degli elettori?»
«Il mio luogo di lavoro non dista 800 chilometri da Manduria, bensì 900. Questo è un particolare che ho più volte riferito al segretario del Pd di Manduria, che evidentemente, quando parlo io, è sempre distratto…».
Luca Buccolieri, consigliere comunale dallo scorso autunno (candidato con la Margherita, subentrò, come primo dei non eletti, a Stefania Epifani, quando quest’ultima fu nominata assessore), sceglie inizialmente una battuta per replicare alle critiche che gli ha rivolto Amleto Della Rocca. Poi, però, viene al cuore dei problemi che lo hanno indotto, una settimana fa, a lasciare il Pd e a ufficializzare l’adesione al gruppo misto (composto anche da Nicola Becci e da Mimmo Maggi).
«Ho sempre lamentato di essere completamente tagliato fuori dalla vita del partito e dalle sue decisioni» spiega Luca Buccolieri, di professione poliziotto. «Un esempio eclatante? Ho appreso della scelta degli assessori della nuova giunta attraverso un amico che, da Manduria, mi ha comunicato i nomi per telefono. Eppure Della Rocca mi aveva assicurato che sarei stato informato. Sapete cosa mi ha risposto Della Rocca quando gli ho avanzato questo rilievo? “E’ il sindaco che sceglie gli assessori, non il partito”. Ma io non attribuisco alcuna responsabilità al sindaco: se il partito e il gruppo consiliare gli consente di assumere autonomamente ogni decisione, di cosa incolparlo? E’ vero, poi, che il mio lavoro mi obbliga a stare lontano da Manduria: ma questa è una colpa? Nonostante la lontananza, non ho mai disertato i lavori del Consiglio, votando a favore del Bilancio di previsione. Bilancio approvato con soli 14 voti: io credo che per restare in sella, una maggioranza dovrebbe disporre di almeno 16 voti quando approva il Bilancio. E’ poi falso che io mi sia iscritto al Pd: i poliziotti possono candidarsi, ma non avere una tessera di partito».
Luca Buccolieri contesta l’accusa di incoerenza.
«Ho scelto di aderire al gruppo misto perché, ora che è formato da tre consiglieri, potrà avere la propria rappresentanza nella commissione dei capigruppo e, quindi, deve essere informato di ogni provvedimento amministrativo. Questo non significa che da adesso farò parte integrante della minoranza, anche se il gruppo misto è composto da due consiglieri che sono sempre stati all’opposizione. Vaglierò, infatti, ogni provvedimento che sarà sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale e, se lo riterrò valido per lo sviluppo della città, non esiterò a votare favorevolmente».
Buccolieri respinge al mittente l’accusa di incoerenza.
«Mi ha accusato di incoerenza chi, pochi giorni fa, ha invece sottoscritto un accordo con le forze di minoranza, l’Udc, decidendo di completare la legislatura snaturando la coalizione che aveva vinto le elezioni e, in tal modo, tradendo il voto degli elettori. Chi è, allora, più incoerente? Chi ha deciso di prendere atto di essere ai margini della vita amministrativa, dichiarandosi indipendente, o chi sottoscrive una intesa con una forza di minoranza? Modificando, in corso d’opera, un progetto politico elaborato quattro anni fa».