sabato 23 novembre 2024


05/04/2014 12:33:34 - Sava - Calcio Giovanile

Intervista al responsabile del settore giovanile della Pol. Sava Piergiuseppe Sapio

Siamo quasi alla vigilia dell’esordio delle due squadre della Polisportiva Sava giunte alle fasi finali regionali. Come state vivendo questi momenti e siete pronti per partire con il piede giusto?
«Stiamo vivendo questo esordio con il massimo della tranquillità e serenità. Stiamo continuando a lavorare duro perché vogliamo fare bene anche alle fasi finali. Sono due gironi equilibrati, dove troviamo squadre anche più attrezzate di noi, ma siamo consapevoli che noi non siamo arrivati qui per caso. Bisogna partire bene e sono convinto che i ragazzi daranno il massimo cosi come hanno sempre fatto dal 19 agosto. Dobbiamo affrontare ogni partita come una finale».
Vincere al primo anno, non è mai facile: quest’anno da responsabile hai portato non una ma due squadre alle fasi finali. Certo una bella soddisfazione a soli 22 anni. All’inizio ci credevi? C’è stato un momento della stagione “buio” in cui temevi di non farcela?
«Tutti insieme, a partire dal presidente, dallo staff tecnico sino a finire ai ragazzi, abbiamo realizzato qualcosa d’importante. Siamo l’unica società della provincia di Taranto a rappresentare gli allievi alle fasi finali e siamo,insieme all’Aurora Bari, l’unica società in tutta la Puglia a portare due squadre alle finali. Sono orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto perché abbiamo curato tutti i dettagli per arrivare a questi obiettivi. Sia con gli allievi che con i giovanissimi ci ho sempre creduto anche quando eravamo sotto, avevo chiesto ai ragazzi di non mollare e di giocarcela sino alla fine e cosi è stato. Momenti “bui” ci sono stati, ma eravamo sempre consapevoli che prima di essere delle “buone” squadre, eravamo dei grandi gruppi e il gruppo nel calcio è tutto».
Un passo indietro: quello appena concluso è stato un campionato allievi avvincente, considerando anche la vittoria decisiva nello scontro diretto all'ultima giornata contro il Taranto. Raccontaci le emozioni provate nell’immediata vigilia e nel post-gara.
«Quella settimana è stata molto intensa e bella, non ho dormito né prima e né dopo la gara perché troppo contento di quelle emozioni che il calcio mi stava regalando. Sull’1 a0 ho scaricato tutta la tensione che avevo. E’ stato bellissimo vedere il “Camassa” pieno di gente ed è stato ancora più bello vincere il campionato all’ultima giornata proprio contro una grande squadra come il Taranto. È stata una partita perfetta quella giocata dagli allievi di mister Chisena, però adesso noi dobbiamo cancellare quella vittoria dalla nostra testa perché la parola ora passerà nuovamente al campo e dobbiamo fare bene alle finali».
Vincere è difficile, si sa, ma confermarsi lo è ancor di più: confrontando il cammino che ha portato alla vittoria del campionato Allievi 2012/13 la Cryos Talsano rispetto a quello di quest'anno, noti qualcosa in comune tra di loro oppure hai vissuto emozioni diverse? Infine, a chi dedichi la vittoria dei due tornei giovanili?
«Quando sono andato via dalla Cryos lasciavo un progetto avviato per prendere parte a un progetto che dovevo costruire. Mi sono voluto mettere in discussione in un altro contesto e ho iniziato a “lavorare” per porre delle basi. Qualcuno mi diceva che difficilmente potevo fare meglio di quello fatto alla Cryos, ma queste parole mi sono servite da stimolo. Difficilmente dimentico le emozioni provate lo scorso anno insieme a tutto lo staff della Cryos per la vittoria del campionato. La differenza tra i due campionati allievi che lo scorso anno non ci fu una partita decisiva all’ultima giornata come quella di quest’anno contro il “Taranto”. La vittoria dei campionati la dedico a tutti i ragazzi, i genitori e a quelle persone che ci hanno sempre sostenuto».
Domenica 6 aprile lo start delle fasi finali con la trasferta per i giovanissimi a Tricase, mentre la “prima” degli allievi si terrà in casa contro il quotato Montefiore. Quali sono i vostri obiettivi per queste finali?
«Come ho già detto l’obiettivo è quello di far bene anche alle fasi finali. I giovanissimi affrontano una squadra ostica in trasferta, mentre gli allievi vanno di scena al “Camassa” contro una grande squadra come il Montefiore. Dobbiamo partire bene perché abbiamo i mezzi per far bene».
E’ praticamente passato un anno dall’inizio della tua avventura a Sava, dove hai potuto relazionarti con lo staff, con i ragazzi e con la società. Qual è stato il tuo rapporto con loro e chi ti senti di ringraziare?
«Si è venuto a creare un ambiente familiare dove ognuno di noi sa di poter contare sempre sugli altri. È un rapporto di amicizia vera che va al di là del calcio. Il calcio è bello perché è maestro di vita, ma soprattutto perché attraverso il calcio i ragazzi diventano uomini. Ringrazio tutta la società, lo staff e i ragazzi per avermi regalato emozioni indescrivibili, ma il ringraziamento più grande voglio farlo al “mio” mister Vitale che dal primo giorno ha sempre sostenuto questo progetto».
 
Marco Strusi











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