giovedì 28 novembre 2024


20/04/2014 08:30:31 - Manduria - Attualità

«Non ho mai chiesto sussidi economici al Comune di Manduria. L’Amministrazione, però, mi dia almeno la possibilità di lavorare»

In un momento di crisi stagnante, Maria Ribezzo, una signora di Manduria, ha voluto “inventarsi” un lavoro: vendere panini e bibite in forma itinerante, attraverso un furgone attrezzato.
«Non ho mai contribuito ad allargare le file di coloro che, senza alcuna fonte di reddito, si recano a palazzo di Città per chiedere degli aiuti» ci ha raccontato Maria Ribezzo. «Ho cercato di costruirmi un mio lavoro. Come? Ho frequentato un corso per ottenere la licenza di venditrice, in forma ambulante, di panini e bibite. Ho ottenuto tutte le autorizzazioni possibili. Ho poi acquistato un furgone attrezzato per poter svolgere questa attività. Non disponendo dei contanti sufficienti per far fronte a questo investimento, ho concordato un pagamento rateale, convinta che, attraverso il lavoro, sarei riuscita a onorare tutte le cambiali».
Una forza di volontà e un coraggio sicuramente da lodare. Ma quando la strada sembrava in discesa, Maria Ribezzo ha iniziato a incontrare una serie di ostacoli imprevisti che sembrano insormontabili.
«Per rispettare le regole, ho chiesto al Comune di Manduria l’elenco delle vie in cui potevo stazionare per svolgere la mia attività» prosegue la signora. «Mi è stato invece consegnato un elenco di aree in cui la mia attività è vietata. Quali sono queste aree? Praticamente tutto il centro della città: dal centro storico a piazza Garibaldi, dalla villa comunale a corso XX Settembre, da via per Lecce a via per Avetrana, da via Roma a piazza Giovanni XXIII (conosciuta come piazza “Tubi”), da via Sant’Antonio a via Pacelli, da via M. Bianchi a piazza Plinio, solo per fare alcuni esempi. Ho chiesto le ragioni di tali divieti e mi è stato risposto che, con la mia presenza, si rischia di rovinare il centro storico e gli altri luoghi elencati».
Non si comprende come possa, un furgone, rovinare il centro storico o le altre vie indicate nell’elenco dei divieti. In fin dei conti non si muove con i … cingolati, ma solo con ruote in gomma, proprio come le altre auto che giornalmente stazionano in quelle strade.
«In buona sostanza, dovremmo operare lontano dal centro abitato, in piena periferia di Manduria» prende atto, con un certo risentimento, la signora Ribezzo. «In luoghi, insomma, che non possono essere raggiungibili a piedi e che quindi sarebbero per la nostra attività scarsamente remunerativi. Le eccezioni vengono concesse solo in determinati giorni di festa. Nella giornata dell’Epifani, ad esempio, ci è stata data la possibilità di stazionare nei pressi della chiesa di Santa Maria, avendo un ottimo riscontro a livello di clientela. Non comprendo questo atteggiamento ostativo da parte del Comune di Manduria. Io sono disposta a pagare l’occupazione del suolo pubblico e ogni altro tributo. Chiedo solo di poter lavorare (se vogliono, anche solo il sabato e la domenica), perché altrimenti non posso onorare le cambiali. Oppure dovrò poi chiedere i sussidi pubblici anche io?».










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