«Si tratta di una campagna elettorale di svolta, epocale, dove per la prima volta non ci sono schieramenti partitici tradizionali e la rappresentanza nelle liste sembra essere di tipo trasversale»
Mariangela Chiego, assessore alla Pubblica Istruzione uscente, si addentra nei motivi più rilevanti delle imminenti Comunali di Maruggio. Lei si candida con la lista “Per Maruggio – Longo Sindaco”, dove è confluito, oltre al candidato alla carica di sindaco Alfredo Longo, un altro assessore della maggioranza amministrativa uscente, il vicesindaco Giovanni Maiorano.
Proprio lei ci spiega i motivi di questa scelta che pare aver spaccato la compagine di centro destra.
«E’ stata una scelta ponderata e ragionata, anche se sofferta, perché arrivata dopo cinque anni in cui si sono condivisi scelte e programmi portati avanti con convinzione e voglia di fare bene per la nostra comunità» sostiene Mariangela Chiego. «A questo appuntamento elettorale ci stavamo pensando da un bel po’, anche perché nella pubblica Amministrazione la programmazione e la pianificazione degli interventi deve rappresentare lo strumento guida di ogni attività. L’Amministrazione del sindaco Alberto Chimienti, a cui riconosceremo sempre le personali capacità amministrative e di equilibrio, nell’ultimo periodo ha avuto un significativo rallentamento nell’azione amministrativa, riscontrando a volte appiattimenti su posizioni non condivise. Insieme ad altri colleghi assessori è stato proposto di continuare sotto la guida del nostro candidato sindaco Longo, da noi ritenuto all’altezza del compito per competenza e conoscenze, doti utili per guidare una compagine amministrativa che deve pensare quotidianamente ai bisogni della nostra comunità.
Ecco, alla nostra scelta, come anche su altre questioni importanti (come P.U.G., Piano delle Coste….) ci siamo sempre visti alzare un muro composto da pregiudizi personali e dietrologismi politici che proprio non ci appartengono. Abbiamo notato, poi, influenze esterne alla maggioranza che altro non hanno fatto che acuire la nostra diversità di vedute, alimentando ogni giorno quella spaccatura che poi è diventata irricucibile. Ma la democrazia è bella perché ciascuno di noi è libero di esprimere la propria scelta, e quando ci sono più scelte significa che ci sono più idee. Speriamo che la nostra sia vincente, perché piena di entusiasmo, di voglia di fare e di continuare un percorso che fino ad oggi ci ha visto personalmente in prima linea con risultati soddisfacenti e significativi a tutti i livelli».