sabato 23 novembre 2024


04/05/2014 17:34:48 - Maruggio - Politica

Vivere Maruggio: «Avremmo gradito che Longo avesse avuto il buon senso di rivolgersi personalmente ad un qualsivoglia esponente della nostra lista per esporre le sue, seppur fantomatiche, ragioni. Avrebbe avuto tutte le risposte e le delucidazioni legali del caso e, soprattutto, avrebbe evitato una così grossa caduta di stile»

 
Dapprima il sindaco Alberto Chimienti (candidato a consigliere con la lista “Vivere Maruggio”) revoca le deleghe agli assessori Alfredo Longo (candidato a sindaco con la lista “Per Maruggio”) e Giovanni Maiorano (candidato a consigliere con la lista “Per Maruggio” e vice sindaco dell’attuale Amministrazione). Due giorni dopo, Alfredo Longo cambia la serratura della porta della sezione di Forza Italia di Maruggio, che ospitava in questa fase di campagna elettorale anche la lista “Vivere Maruggio”.
Volano gli stracci all’interno di Forza Italia. La convivenza da “separati in casa” fra i due gruppi di Forza Italia, che hanno fatto scelte diverse in questa campagna elettorale, è durata decisamente poco.
«Alfredo Longo, accampando fantasiose ed assurde pretese in merito alla sua esclusiva titolarità del contratto di affitto della sede del PdL in piazza del Popolo, che ospita anche la lista “VivereMaruggio” (in cui è confluito l’attuale sindaco Alberto Chimienti), ha cambiato nottetempo la serratura alla porta d’ingresso, impedendo di fatto l’accesso nella stessa sede ai candidati della stessa lista ed a tutti i simpatizzanti, fra i quali i numerosi anziani che la frequentano abitualmente» si legge in una nota di “Vivere Maruggio”. «Nel ribadire il nostro pieno, unico ed assoluto diritto a svolgere le nostre attività nella nostra sede, per la quale Chimienti, in qualità di coordinatore del partito e conduttore dell’immobile, ha provveduto negli anni al pagamento dei canoni, nonchè confermando, qualora ce ne fosse bisogno, l’assoluta regolarità nel pagamento degli stessi, incontestabile da parte di chicchessia, non possiamo fare a meno di stigmatizzare, con forza, tale inammissibile comportamento posto in atto da Longo.
Pensiamo che il normale confronto politico non debba mai e poi mai trascendere in comportamenti fanciulleschi di questo tipo, che squalificano unicamente chi li compie e che il rispetto per qualunque avversario debba costituire un limite invalicabile.
Avremmo gradito che Longo avesse avuto il buon senso di rivolgersi personalmente ad un qualsivoglia esponente della nostra lista per esporre le sue, seppur fantomatiche, ragioni. Avrebbe avuto tutte le risposte e le delucidazioni legali del caso e, soprattutto, avrebbe evitato una così grossa caduta di stile».










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