La disponibilità ad un’opposizione costruttiva e leale
Il giorno dopo è quello dedicato alle analisi e ai commenti. Smaltiti entusiasmo o delusione, a bocce ferme, si rilegge l’indicazione dell’elettorato, che a Maruggio ha premiato Alfredo Longo e la sua lista, “Per Maruggio”, lasciando al palo gli altre tre contendenti.
Alberto Chimienti, sindaco uscente candidato a consigliere con “Vivere Maruggio”, parte dal dato politico.
«Alle Comunali, i voti del centrodestra, che cinque anni fa erano andati al sottoscritto e alla mia lista (circa 2.200), sono stati riconfermati» sostiene Chimienti, eletto consigliere comunale. «Sommando i voti di “Vivere Maruggio” e di “Per Maruggio” si arriva a 2.500 voti. Quelli in surplus derivano dall’accordo siglato da Alfredo Longo con alcune aree della sinistra maruggese. Alle Europee, però, i conti non tornano. Forza Italia ha riportato 750 voti. Certo, vi sono da prendere in considerazione anche i voti del Nuovo Centro Destra (342), ma comunque i conti non tornano. Una parte dell’elettorato di centrodestra ha votato il Movimento 5 Stelle. Non solo. I candidati delle Europee sostenuti dai militanti di “Per Vivere” (Baldassarre e Fitto) hanno ottenuto un numero di preferenze molto lontano da quelle che la lista ha poi riportato alle Comunali. Questi dati qualcosa vorranno pur dire…».
Poi l’ormai ex sindaco si sofferma sul risultato delle Comunali: la vittoria con largo margine di Alfredo Longo, sino a qualche settimana fa assessore al Turismo della sua Amministrazione.
«Il divario ha indubbiamente spiazzato gli addetti ai lavori» è l’opinione di Chimienti. «Un po’ tutti erano convinti che il successo sarebbe stato aggiudicato al fotofinish in una volata “testa a testa” fra le tre liste, tutte di buon livello. Probabilmente, poi, qualche candidato si è impegnato di più e qualcuno di meno…».
Col senno del poi, la “spaccatura” del centrodestra va agli archivi come un errore di valutazione dell’area vicina al sindaco Chimienti.
«Sulla spaccatura, io ribadisco ancora che sono sempre stato contrario alla creazione della doppia lista» afferma Alberto Chimienti. «Non è partita da me, ma è scaturita da una situazione non fluida esistente nel gruppo. Io ho forse commesso un errore di valutazione sui consensi di alcuni consiglieri e assessori uscenti, che forse si sono lasciati sfuggire parte del loro elettorato. Senza dimenticare, però, che noi abbiamo attuato una campagna elettorale sobria, mentre i vincitori hanno attuato un modello all’americana, con cene e meeting. La nostra opposizione? Io sono sempre stato leale e costruttivo. Offro la mia collaborazione, ma anche dall’altra parte dovranno però esserci delle adeguate aperture».