Comune e Regione hanno creato l’istituto comprensivo due anni fa, senza dotare il “Prudenzano” di altre strutture per ospitare la scuola media…
Gli enti pubblici causano i problemi, cui poi tentano di non porre rimedio. Può, ad esempio, accadere che Comune e Regione decidano di trasformare una scuola primaria in un istituto comprensivo, “dimenticandosi”, però, di dotare la scuola stessa di spazi sufficienti per creare anche le classi del nuovo segmento di studi. Davanti all’inevitabile difficoltà della scuola, il Comune risponde che non ha soldi e che il problema può risolversi invitando gli alunni a frequentare altre scuole della città… Una risposta, insomma, degna di Ponzio Pilato, soprattutto se si tratta di un’Amministrazione che non ha esitato a spendere quasi 2.000 euro per organizzare, nel maggio scorso, un convegno sul ruolo del presidente del Consiglio Comunale (a circa 20 anni dalla sua istituzione) e stampare una pergamena che renda immortali tutti coloro che hanno preso posto su quello scranno…
Al centro della vicenda l’istituto comprensivo “Prudenzano” di Manduria, sino a due anni fa solo circolo didattico. Nell’ambito del piano del riordino scolastico, il “Prudenzano” è stato trasformato in istituto comprensivo, senza che qualcuno abbia tenuto conto che, a causa della nascita della scuola secondaria di primo grado, sarebbero poi servite altre aule. Alla legittima richiesta della scuola di spazi ulteriori, il Comune, sinora, è stato sempre evasivo.
Due le comunicazioni ufficiali già inviate (la prima addirittura ad ottobre dello scorso anno) e tante le sollecitazioni verbali, seguite da qualche incontro fra sindaco o assessori e vertici dirigenziali della scuola, ma nessuna risposta concreta e certa, che possa soddisfare la popolazione scolastica, è sinora arrivata. Popolazione scolastica che risiede, per lo più, in numerosi quartieri della città (dal “Santa Gemma Galgani” al “Matera” e buona parte del centro storico, per intenderci), che è stata già penalizzata, alcuni anni fa, dalla contestatissima chiusura della scuola media “Frank” e che quindi pretende, a ragione, che possa usufruire degli stessi servizi degli altri cittadini (le altre due scuole secondarie di primo grado sono ubicate nella parte opposta della città).
Da tener presente un altro fattore importante: la scuola, attraverso un atto ufficiale del Consiglio d’Istituto, ha programmato una seria e responsabile politica scolastica che, nel periodo medio (cinque anni) porti ad una stabilizzazione dei corsi e della popolazione scolastica del comprensivo “Prudenzano”. Fra cinque anni, insomma, il problema si risolverebbe.
Ma sinora l’Amministrazione non sembra voler risolvere il problema…