Minoranza contro gli aumenti delle tariffe dei tributi
I consiglieri di minoranza abbandonano l’aula per esprimere il proprio dissenso sulla manovra tributaria dell’Amministrazione e, venendo meno il numero legale (erano assenti anche dei consiglieri di maggioranza), la seduta del consesso elettivo dell’altro ieri sera è sospesa ed aggiornata a ieri sera..
«Intendiamo informare la cittadinanza savese delle motivazioni che sono alla base della decisione di abbandonare l’aula durante la discussione riguardante le nuove tasse che ricadranno sulla comunità. Si tratta di decisioni assunte in totale solitudine dall’Amministrazione Iaia, a discapito di ogni tipo di coinvolgimento con le parti politiche e sociali» sostengono i consiglieri Ivano Decataldo, Arturo De Cataldo, Graziano Demauro, Mimmo Spagnolo, Daniele Scardino e Giuseppe Brigante. «La maggioranza ha rigettato, senza ałcuna discussione, la mozione proposta dal PD (votata favorevolmente dai soli consiglieri di opposizione), finalizzata a impedire l’applicazione dell’aliquota massima della TASI e a rivedere l’impostazione proposta dall’Amministrazione Iaia sui tributi locali e a tempo stesso a ridurre i costi della politica, affrontando seriamente il taglio agli sprechi per compensare parte del mancato introito.
La convocazione dei Consigli Comunali, poi, avviene in modo frettoloso e urgente, non garantendo la benché minima possibilità di approfondimento propedeutica alla proposizione di riduzioni e esenzioni per le fasce deboli e per tutti coloro che vivono particolari difficoltà. Il consigliere Ivano Decataldo denuncia ormai da oltre un anno tali anomalie, trovando la condivisione degli altri gruppi di opposizione. Il ruolo dei consiglieri comunali ormai è limitato a ratificare il lavoro dei tecnici, senza alcuna proposta politica dei consiglieri che tenga conto delle difficoltà dei cittadini.
Il consigliere Arturo Decataldo, condividendo le proposte e le contestazioni dei colleghi che lo hanno preceduto, approfittando della presenza del direttore di ragioneria, assente nella Commissione, entrava nel merito della nuova imposta e della aliquota di riferimento, ottenendo la conferma dal predetto responsabile di ragioneria: la mancata approvazione entro il 10 settembre avrebbe comportato un beneficio ai cittadini in termini economici.
Queste le principali motivazioni che hanno rafforzato l’intenzione già annunciata di non partecipare alla votazione e conseguentemente abbandonare l’aula».