Sostengono che è illegittima la votazione sulla immediata esecutività del Bilancio
I due consiglieri di minoranza si rivolgono al Prefetto di Taranto e preannunciano un ricorso al Capo dello Stato per invocare un intervento teso all’invalidazione di una delibera di Consiglio che sarebbe stata approvata in violazione alle disposizioni dello Statuto. La delibera in questione è quella avente per oggetto la immediata esecutività del Bilancio di previsione per il 2009, approvata con 15 voti a favore e non con la maggioranza assoluta rispetto al plenum (ovvero 16).
I due consiglieri, Nicola Becci (il più suffragato in assoluto nell’ultima tornata amministrativa con Forza Italia) e Mimmo Maggi (eletto con la Lista Girardi), sono entrambi esponenti di “Alleanza di centro per la libertà”, il partito fondato, qualche mese fa, dall’on. Pionati. In seno al Consiglio, invece, fanno parte del gruppo misto, unitamente al consigliere Luca Buccolieri, originariamente eletto con la lista della Margherita.
«Siamo costretti per l’ennesima volta a rivolgerci a Lei per segnalare una delle ultime irregolarità commesse dall’Amministrazione Comunale di Manduria» scrivono, nella lettera indirizzata al Prefetto, Becci e Maggi. «In data 24 giugno è stata approvata la delibera avente per oggetto il Bilancio di previsione per il 2009 e quello pluriennale 2009-2010. Tale deliberazione è stata approvata con 14 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti. Poiché lo Statuto del Comune di Manduria non è adeguato alla legge 267 del 2000, in quanto risalente al 1995, non prevede nulla per quanto riguarda il numero dei voti necessari per l’approvazione delle delibere, sia per quel che riguarda i presenti in aula, sia per gli aventi diritto al voto. Questa delibera è stata poi resa esecutiva con 15 voti favorevoli, mentre lo Statuto prevede, all’art. 24, che le deliberazioni, nei casi di urgenza, debbano essere dichiarate immediatamente esecutive con il voto espresso dalla maggioranza assoluta dei consiglieri comunali, quindi con 16 voti. Allo stesso modo recita l’art. 134, comma 4 del DL 267/2000: “Nel caso di urgenza, le deliberazioni del Consiglio o della Giunta possono essere dichiarate immediatamente eseguibili con il voto espresso dalla maggioranza dei componenti”. Quindi con 16 voti. E’ palese l’irregolarità commessa. Quindi noi ci chiediamo: chi è addetto al controllo di tali atti? Come noi, consiglieri di opposizione, possiamo far rispettare le regole da questa amministrazione al fine di garantire il corretto svolgimento della vita democratica ed istituzionale dell’Ente?».
I due consiglieri annunciano anche l’impugnazione della delibera rivolgendosi direttamente al Capo dello Stato. Ciò consentirà all’on. Pionati, che sta seguendo attentamente l’evolversi della vicenda, di presentare al Ministro dell’Interno una interrogazione parlamentare su quella che viene definita una irregolarità commessa da parte dell’attuale Amministrazione. Sarà quindi il Ministero dell’Interno ad intervenire nella contesa.