L’intervento dell’ambientalista Mimmo Carrieri
«E’ trascorso un anno dal crollo di parte della struttura che ospitava la Cantina Sociale di Sava, ma nessun intervento di rimozione dell’amianto e di bonifica è stato eseguito».
Il 14 ottobre dello scorso anno, in piena mattinata, un boato scosse via per Manduria: era crollata parte della Cantina Sociale.
«In quell’evento tragico perse la vita un nostro concittadino» ricorda Mimmo Carrieri. «Nonostante sia trascorso così tanto tempo, ancora oggi non si conoscono i motivi per i quali non sono stati adottati tutti quei provvedimenti d’ordine sanitario e ambientale necessari alla rimozione dell’amianto, diretti ad eliminare i rischi sanitari.
La rottura dell’eternit, con la liberazione nell’aria delle fibre di amianto, costituiscono un potenziale pericolo per la salute dei cittadini. E’ scientificamente provato che anche bassissime esposizioni a polveri di amianto possono indurre a tumori polmonari (mesotelioma pleurico). Il terreno all’interno dell’area interessata al crollo è ormai contaminato da fibre di amianto e quindi sarebbe già dovuto essere da tempo bonificato. Non si possono minimizzare situazioni effettivamente pericolose. E’ indispensabile rispondere alle urgenti esigenze d’ordine sanitario e ambientale, adottando tutti quei provvedimenti necessari e indispensabili alla sicurezza della salute pubblica, tenendo in particolar modo conto che nelle immediate vicinanze della ex Cantina Sociale crollata risiedono diversi nuclei familiari con bambini».