I provvedimenti riguardano le aggressioni agli arbitri di Trepuzzi-Campi e Atletico Cavallino-Cutrofiano
Il 12 ottobre scorso, durante l’incontro di calcio tra l’ASD Trepuzzi e l’ASD Campi Salentina,gara valevole per il campionato di prima categoria, al 43° minuto di gioco, il presidente della squadra dell’ASD Trepuzzi invadeva il terreno di gioco colpendo l’arbitro, MICCOLI Giammarco, con una testata al braccio destro, causandogli delle ferite lievi e determinando l’immediata interruzione e la sospensione definitiva della competizione calcistica.
A seguito di ciò e della denuncia di lesioni sporta dall’arbitro, il Presidente della squadra del Trepuzzi veniva denunciato in stato di libertà e proposto per un provvedimento di Divieto di avvicinamento ai luoghi dove si svolgono competizioni sportive per tre anni.
Il 26 ottobre scorso presso lo stadio comunale di Cavallino durante l’incontro di calcio del campionato promozione di 2^ categoria – girone C, tra l’ASD Atletico Cavallino e Cutrofiano, diretto dall’arbitro Luigi ROSATO della Sezione AIA di Lecce, al 30° minuto del 2° tempo, mentre il Cavallino era in vantaggio per 2 – 1, il direttore di gara concedeva il 2° calcio di rigore in favore del Cutrofiano.
A seguito di tale azione si scatenavano polemiche e disordini da parte dei giocatori del Cavallino, uno dei quali colpiva violentemente al volto l’arbitro aggravando in tal modo il clima di ostilità creatosi tra gli altri giocatori.
Infatti nonostante l’arbitro avesse formalmente decretato la fine dell’incontro per mancanza di condizioni di sicurezza e raggiunta la propria cabina, veniva accerchiato dai giocatori del Cavallino che con le minacce tentavano di convincerlo a riprendere il gioco.
In questo frangente un tifoso aggrediva fisicamente l’arbitro e solo grazie all’intervento di un altro giocatore, era costretto ad allontanarsi. L’arbitro ROSATO, di appena 17 anni, veniva pestato a calci e pugni da calciatori, dirigenti e tifosi, sia nel campo che negli spogliatoi.
Al 30° minuto del 2° tempo veniva confermata l’interruzione della competizione sportiva.
Si rendeva necessario l’intervento di personale del 118 che trasportava l’arbitro ROSATO Luigi presso l’Ospedale Vito Fazzi, ove gli veniva diagnosticato un trauma cranio-facciale, algie alla spalla destra e alla gamba sinistra, giudicate guaribili in 21 giorni.
Personale dell’Arma dei Carabinieri, intervenuto per sedare l’aggressione, acquisiva formale denuncia da parte dell’arbitro e svolgeva gli accertamenti necessari all’identificazione del tifoso il quale ascoltato dagli investigatori ammetteva le proprie responsabilità, seppur riferendo di aver semplicemente strattonato la parte lesa e veniva denunciato in stato di libertà per lesioni dolose personali aggravate e violenza privata in concorso con persone non identificate. Contestualmente, anche il giocatore del cavallino che per primo aveva aggredito l’arbitro veniva denunciato per lesioni dolose personali.
Alla fine dell’incontro, il Presidente dell’Atletico Cavallino, durante un’intervista video, apparsa il 27 ottobre sul notiziario web “SOLOLECCE”, commentava l’accaduto condividendo clamorosamente le violenze in danno del giudice di gara, con le seguenti frasi “l’arbitro secondo me ha sbagliato e doveva essere punito. Sono stati pochi i due schiaffi che si è preso . . . . . sono stati schiaffi diretti verso l’arbitro, ma leggeri. Potevano essere più forti . . . . . se mi fosse capitato tra le mani l’avrei ammazzato”.
Nei giorni successivi, la video intervista veniva ampiamente commentata dagli organi di stampa locali e nazionali che riportavano tali scioccanti dichiarazioni del Presidente dell’Atletico Cavallino, comparse anche su profili facebook della squadra di calcio del Cavallino, nonché su youtube. Ravvisandosi il reato di istigazione a delinquere, il Presidente della squadra di calcio veniva indagato in stato di libertà da personale dell’Arma dei Carabinieri per tale reato.
Per i fatti descritti, personale dell’Arma dei Carabinieri, oltre a procedere alle sopracitate denunce in stato di libertà, proponeva i tre protagonisti di illeciti commessi nell’ambito della gara calcistica per l’applicazione del divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per cinque anni.
Nella mattinata odierna, i provvedimenti di DASPO, emessi dal Questore e convalidati dal G.I.P D.ssa Antonia Martalò, sono stati notificati.