giovedì 28 novembre 2024


12/12/2014 17:25:05 - Manduria - Attualità

L’argomento trattato è sicuramente frutto di una scelta oculata, dettata dalla costante diminuzione dell’età media in cui i ragazzi iniziano ad abusare dell’alcool: dai 13 ai 15 anni

«Non bevetevi la vita».
E’ il messaggio che Maria Teresa Palmisano, fra le fondatrici del Club Alcologico Territoriale di Martina Franca, e quattro alcolisti in trattamento di disintossicazione hanno lanciato agli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Prudenzano” di Manduria. L’incontro, interessante e proficuo, è stato inserito nell’ambito del laboratorio di giornalismo della scuola manduriana, diretto dalle docenti di Lingua Italiana Stefania Maiorano, Alessia Mazza e Lucia My.
L’argomento trattato è sicuramente frutto di una scelta oculata, dettata dalla costante diminuzione dell’età media in cui i ragazzi iniziano ad abusare dell’alcool: dai 13 ai 15 anni. Si innesca, per molti di loro, una vera e propria dipendenza, causa di gravi danni alla salute (danneggia il nostro sistema nervoso, il fegato, l’apparato digerente e i vasi sanguigni) e, soprattutto di sabato sera, di tanti incidenti mortali.
«Il Club Alcologico Territoriale di Martina Franca è stato fondato nel 2004» ha raccontato Maria Teresa Palmisano. «E’ nato dall’esigenza di fornire un aiuto e un supporto alle persone che sviluppano la dipendenza dall’alcool. Vi operano dei volontari, che si formano in corsi specifici che si tengono periodicamente in ogni regione. I risultati si ottengono anche con l’“auto-aiuto”: uomini e donne in trattamento si aiutano a vicenda, parlando delle loro esperienze e traendo reciprocamente coraggio nel cammino verso la sobrietà. Naturalmente, in questo settore operano anche i centri della Asl, con cui siamo in stretto contatto, anche se noi siamo contrari all’uso delle medicine».
Una raccomandazione è stata ripetuta a più riprese dalla signora Palmisano e dai quattro alcolisti in trattamento (uno di loro, però, è lontano dall’alcool ormai da quattro anni): evitate l’alcool e, per i pasti, preferite acqua, aranciata o altre bevande analcoliche.
Sinora scarsa, e spesso non efficace, è stata l’azione sensibilizzante delle campagne di informazione e prevenzione attuate da parte delle istituzioni. Inoltre, i mass-media propongono immagini e modelli contradditori e fuorvianti: alle campagne di sensibilizzazione contro l’uso dell’alcool, si alternano le pubblicità degli alcolici. Ne consegue che molti ragazzi percepiscono il consumo di alcool come un “fatto normale” e considerano questa sostanza un bene di consumo come altri. Tanto da creare, negli ultimi anni, quasi una moda fra i ragazzi: lo stordirsi con i super alcolici. Spesso senza conoscere le conseguenze di questo abuso.











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