La Provincia ha approvato il Regolamento relativo al marchio collettivo di Terra Jonica
Il consigliere provinciale Mimmo LARICCIA (Capogruppo dell’Unione di Centro), interviene sulla situazione che vede il comparto agricolo tarantino, compromesso dall’entrata scriteriata sul mercato di prodotti agro-alimentari di provenienza estera e di dubbia qualità.
«La terra ionica, è un fertile territorio di prodotti agroalimentari, i quali, però, necessitano da parte della Comunità Europea e di tutti gli organi istituzionali deputati al controllo dei prodotti, di una maggiore tutela e salvaguardia per preservarne quantità e qualità all'interno del comparto» afferma Mimmo Lariccia. «Infatti, risulta fondamentale vigilare e soprattutto evitare l’ingresso, su tutto il territorio nazionale, di prodotti provenienti da paesi stranieri che non rispettano le norme europee, a salvaguardia della salute pubblica e delle merci agroalimentari che, in quanto meno costose, rischiano di soppiantare i prodotti autoctoni dalle qualità marcatamente superiori.
Con questa situazione si rischia di creare seri danni all'intero settore agricolo della nostra provincia jonica e non solo, oltre l’apertura di gravi scenari sotto l’aspetto occupazionale. Per questo, è indispensabile tutelare i nostri prodotti, i lavoratori e lo stesso territorio. Il comparto agroalimentare ionico merita più rispetto per il contributo che apporta all'intera economia in termini di qualità e lavoro, per questo necessita di maggiori garanzie per l’impegno profuso dai nostri operatori agricoli. Il mio impegno nell’Amministrazione Provinciale sarà sempre finalizzato al raggiungimento di tali obiettivi; infatti in questa ottica, nei giorni scorsi, l’Amministrazione Provinciale, su proposta dell’assessore alle Politiche Agricole l’avv. Luigi Albisinni, espressione e riferimento del partito che io rappresento in Consiglio Provinciale ( U.d.C.), ha approvato il regolamento relativo al marchio collettivo di ‘Terra jonica’, il quale, consentirà al comparto della filiera agroalimentare maggiori interventi e maggiore tutela dei prodotti del territorio tarantino da parte della Comunità Europea. Per concludere, credo fermamente, che fare e tutelare l’agricoltura, significa sicuramente fare economia e quindi occupazione, per questo, bisogna indirizzare ed incentivare le nuove generazioni verso il mondo agricolo prima, e verso un nuovo sistema e modo di fare agricoltura poi, che potrebbe essere la diversificazione degli prodotti agricoli a tutela e vantaggio di quelli prettamente autoctoni».