sabato 23 novembre 2024


18/01/2015 19:00:35 - Sava - Attualità

Se l’esito dell’ultimo tavolo tecnico-politico di Bari ha imbronciato amministratori e ambientalisti di Manduria e Avetrana, il sindaco di Sava, Dario Iaia, esprime la propria soddisfazione per la decisione dell’assessore regionale Giannini di troncare i confronti e di proseguire con la fase operativa

«Finalmente potranno partire i lavori per la realizzazione del depuratore di Sava e Manduria».
Se l’esito dell’ultimo tavolo tecnico-politico di Bari ha imbronciato amministratori e ambientalisti di Manduria e Avetrana, il sindaco di Sava, Dario Iaia, esprime la propria soddisfazione per la decisione dell’assessore regionale Giannini di troncare i confronti e di proseguire con la fase operativa.
«Nonostante la buona volontà da parte dell’assessore Giannini, i numerosi incontri di Bari si sono conclusi con un nulla di fatto, non essendoci le condizioni per il raggiungimento di un accordo tra le parti» è la premessa di Iaia. «Di questo siamo dispiaciuti perchè le scelte condivise sono sempre le migliori. Tuttavia, non si può pretendere che le opere, soprattutto quelle di primaria importanza (come il depuratore), rimangano bloccate, senza termine, in attesa che si raggiunga l’accordo. In questi casi, chi ha ruoli di responsabilità è chiamato a decidere e a risolvere i problemi».
Il sindaco di Sava ribadisce la posizione del suo Comune.
«In questi mesi, abbiamo preso atto delle diverse proposte alternative alla condotta sottomarina che sono state avanzate, ma anche della circostanza che tutte siano state bocciate. Per questa ragione, oggi, noi chiediamo con forza che i lavori prendano il via in tempi rapidissimi perchè i cittadini di Sava e del nostro territorio non possono continuare a vivere in un luogo privo di sistema fognario. Tutto ciò mi pare francamente assurdo. E questo problema non riguarda solo Sava, ma anche parte di Manduria e delle marine, che sono completamente prive di servizio di depurazione. A ciò si aggiunga che lo stesso depuratore di Manduria, attualmente, sversa in falda, senza rispettare neanche i parametri della Tabella 1.
E allora, a fronte di questo stato di emergenza ambientale, cosa dovremmo fare? Continuare a dire no alla condotta sottomarina, quindi alla realizzazione dell’opera, o cercare di risolvere il problema? Sava ha chiarito come non sia, a prescindere, per la condotta sottomarina e che è favorevole a qualsiasi altro tipo di scarico, purchè realizzabile. Purtroppo, per ragioni tecniche e normative, è oramai chiaro come la condotta sia imprescindibile, per cui non possiamo continuare ad attardarci con battaglie ideologiche e politiche che non porteranno da nessuna parte.
Il rischio concreto allora che noi corriamo è quello di perdere le risorse e di non vedere realizzato più nulla.
Certo, non tutti possiamo essere d’accordo o soddisfatti al 100% dei risultati ottenuti nel corso dei tavoli tecnici, ma occorre andare avanti per non continuare ad inquinare la falda sotterranea».

 

 

 

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E’ in rete la seconda puntata del “Prudenzano News”
“Non un rito ma il culto della memoria
Tributo a Elisa Springer”










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