Opposizione compatta: il riequilibrio di Bilancio dovrebbe essere bocciato
L’Amministrazione-Massaro al capolinea?
La seduta odierna del Consiglio Comunale potrebbe risultare fatale alla maggioranza praticamente monopartitica di Manduria (è infatti sostenuta solo dal Pd e da qualche indipendente). Messa da parte l’ipotesi di raccogliere le 16 firme necessarie per lo scioglimento, a pochissimi mesi dalla scadenza naturale del mandato (si dovrebbe votare a fine marzo, insieme alle Regionali), la minoranza è pronta a dare battaglia nella riunione del consesso elettivo in programma stamani. Per sciogliere il Consiglio sarà sufficiente impedire l’approvazione del riequilibrio di Bilancio, atto fondamentale per la vita di una pubblica amministrazione. Ovvero, la minoranza dovrà aggregare almeno lo stesso numero di voti rispetto alla maggioranza, affinché l’atto venga definitivamente bocciato. A quel punto il Prefetto, dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale da parte del direttore generale del Comune, decreterebbe lo scioglimento del Consiglio e la nomina di un commissario prefettizio.
Alla vigilia della seduta, è sicuramente più accreditata l’ìpotesi dello scioglimento del consesso. Pare infatti che anche l’Udc, la cui astensione è stata decisiva ai fini dell’approvazione del Bilancio di qualche mese fa, abbia deciso di votare contro il riequilibrio. Avendo giudicato negativamente il disinteresse che la maggioranza avrebbe manifestato dopo la richiesta di concordare e votare un documento programmatico di impegni da attuare sino alla fine della legislatura.
Se queste indiscrezioni si tradurranno, oggi, in prese di posizione ufficiale, difficilmente la maggioranza potrà raccogliere più voti dell’opposizione al momento della votazione del riequilibrio di Bilancio. Infatti, ai tre voti dell’Udc, bisognerebbe aggiungere (il condizionale è d’obbligo visto le frequenti sorprese cui ci ha abituato l’assise consiliare manduriana), i sei voti del PdL (Briganti, Morgante, Andrisano, Puglia, Selvaggi, Perrone), e i voti singoli dei Verdi (Perrucci), dell’Italia dei Valori (Durante) e dell’indipendente Massari. E siamo già a 12. Un voto negativo dovrebbe arrivare anche da almeno due dei tre consiglieri di Alleanza di Centro (Becci e Maggi), che, proprio pochi giorni fa, hanno annunciato un ricorso al Capo dello Stato per l’annullamento della delibera per rendere immediatamente esecutivo il Bilancio. A maggior ragione dovrebbero votare contro il riequilibrio. E saremo a 14 su un totale di 31. Un voto di astensione potrebbe arrivare dal dott. Piccinni, rappresentante di Sinistra e Libertà, che si era già astenuto sul Bilancio. Incerto il voto del rappresentante del Pd, Piero Raimondo, mentre, se saranno in aula, difficilmente il voto di Dimitri (Udeur) e D’Oria (indipendente eletto con i Ds) sarà a sostegno della maggioranza. Se, pertanto, la minoranza potrebbe non arrivare a 16 voti, difficilmente la maggioranza potrà contare più di 13-14 voti a favore.
Salvo, chiaramente, imprevisti dell’ultima ora. Ieri sera erano previste le riunioni sia della maggioranza che della minoranza per fare l’ultima … conta dei voti.