Nella centralissima via Roma, associazioni, scuole, circoli e privati hanno allestito le tavolate tradizionali, più conosciute, nella zona, come “mattre”
Il fascino di un rito antico, ma sempre vivo, si è rinnovato l’altro ieri mattina a Sava. Nella centralissima via Roma, associazioni, scuole, circoli e privati hanno allestito le tavolate tradizionali, più conosciute, nella zona, come “mattre”, un termine dialettale che corrisponde a madia e che indica i mobili rustici di una volta, sui quali si lavorava la farina per trasformarla in pane.
Anche quest’anno, in vetrina, sulle “mattre”, sono stati esposti i piatti poveri di una volta, ormai residuali nella gastronomia, globalizzata, di quest’epoca: legumi (come “ciciri”, “pasuli”, “lenticchia”), e comunque, in gran parte, piatti a base di prodotti della campagna di una volta (“chiappiri”, “tiaulicchi spritti”, “pampasciuni”, “granu sprittu”, “zanguni”, “fai e foji”), con quale variante che prevede ingredienti di mare (“alici fritti spinati”, “cozze ripiene”, “cozze chieni a sugo”, “lajana cu lu baccalai”). Presenti anche i piatti tipici dei giorni festivi per la cultura contadina: “pizzarieddi e purpetti”, e focaccia.
Erano queste le tavolate che le famiglie benestanti offrivano gratuitamente ai più poveri del paese in segno di devozione a San Giuseppe, come richiesta di grazia o come voto. Con il passare del tempo, questi banchetti si sono andati estendendo a tutta la comunità locale, tanto da divenire un importante momento di devozionalità comunitaria. Al contempo, lo spazio conviviale si è andato arricchendo scenograficamente e si è aperto anche ai passanti che chiedono l’assaggio, che può avvenire rigorosamente dopo la benedizione da parte del vescovo, mons. Vincenzo Pisanello.
«Dovrebbero essere consegnati alle famiglie in difficoltà economica» ci ha confidato un’operatrice di un’associazione. «Ma dopo la benedizione del vescovo, in tanti pretendono di assaggiare questi piatti, che difficilmente si trovano più sulle nostre tavole».
In un paio di casi, però, la tradizione è stata rispettata. Il Circolo Cittadino, ad esempio, ha destinato ai più poveri diverse provviste alimentari, suddivise in numerose buste plastica. La stessa scelta è stata fatta dai genitori dell’istituto comprensivo “Papa Giovanni XXIII”, che hanno impacchettato tutti gli alimenti che sono stati raccolti nei giorni scorsi all’interno della scuola.
Questi in ordine, associazioni ed enti che hanno allestito le “mattre”: istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, Circolo Cittadino, Gruppo Culturale Savese, Scout Sava 1, Azione Cattolica, associazione “Sava c’è”, istituto scolastico “Cinieri”, Pro Loco, associazione “Aldo Melle”.
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E’ in rete la quinta puntata del “Prudenzano News”
“L’incontro con la sezione di Manduria dell’Associazione Nazionale Bersaglieri