Il vicesindaco, con delega allo Sport, Alessandro Scarciglia replica allo sfogo del presidente avetranese Saracino
«L’Amministrazione è sempre venuta incontro alle richieste della società calcistica. Si metta da parte l’idea di cedere il titolo ad altre cittadine».
Il vicesindaco, con delega allo Sport, Alessandro Scarciglia replica allo sfogo del presidente avetranese Saracino.
«Rammarico e delusione: questi sono i sentimenti che prevalgono in me in questi giorni. Non riesco proprio a comprendere i reali motivi che spingono la USD Avetrana a ipotizzare la cessione del titolo sportivo» afferma Scarciglia. «Nel comunicato della società, si definisce la struttura sportiva comunale “inadeguata per i campionati regionali”, ma la FIGC ha un’idea differente visto che anche lo scorso anno lo stadio ha ricevuto l’omologazione.
Per quanto concerne l’accusa dell’immobilismo rivolta all’Amministrazione, ci sarebbero da elencare gli innumerevoli interventi posti in essere per le migliorie del campo. Ma non lo farò in questa occasione perché il mio scopo non è certo quello di ricevere un beneficio in termini di consensi elettorali. La società sa ciò che è stato fatto e deve avere l’onestà intellettuale di ammetterlo. In assenza di agibilità della struttura (e non di omologazione) è stato possibile disputare le partite in casa solo ed esclusivamente perché il sottoscritto o il sindaco, ogni domenica, si sono assunti per iscritto la responsabilità di ciò che sarebbe potuto accadere durante le gare. Ma non solo: l’unica richiesta ufficiale da parte della società per il campionato appena terminato è stata quella di un contributo economico per sostenere le spese di iscrizione. Richiesta alla quale l’Amministrazione ha ottemperato in maniera anche più generosa.
La mia non vuole essere la difesa di un assessore allo sport che cerca di difendere la propria immagine, anche perché con la USD non mi sono mai comportato in maniera istituzionale. Questo perché io amo il calcio ed ho, a maggior ragione, amato questa società e questa squadra, condividendo gioie e dolori, in casa e in trasferta.
Vorrei, quindi, che i dirigenti desistessero dalla volontà di vendere il titolo sportivo. Restino ad Avetrana perché sono convinto che da nessun altra parte troveranno ciò che hanno trovato ad Avetrana».
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“La trozzella e il presepe della Passione”
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