Durante la settimana, con lo slogan “Digito, ergo sum”, si sono svolte diverse attività: una lezione digitale aperta a tutte le famiglie degli alunni del biennio sull’utilizzo del registro elettronico; l’allestimento di una bacheca nella scuola dove i ragazzi hanno potuto postare le loro emozioni “digitali”; infine la realizzazione di un murales, sulla facciata dell’ingresso della scuola, a cura di alcuni studenti
L’istituto d’istruzione secondaria superiore “L. Einaudi” di Manduria, a conclusione della settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale promosso dal MIUR, ha ospitato nei giorni scorsi un flash-mob che ha visto il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica.
Nel corso della mattinata, al suono della campanella, gli studenti, accompagnati dai docenti, hanno raggiunto il punto di raccolta, convinti di partecipare alla simulazione del piano di evacuazione.. Invece si sono trovati ad assistere alla messa di scena di un gruppo di ragazzi che ha iniziato a ballare.
«Il Piano Nazionale Scuola Digitale nasce con uno slogan: “Il laboratorio in classe e non la classe in laboratorio. Una strategia tante azioni” e si propone dunque l’ambizioso obiettivo di modificare gli ambienti di apprendimento per rendere l’offerta educativa e formativa coerente con i cambiamenti della società della conoscenza e con le esigenze e con i ritmi del mondo contemporaneo» si legge in una nota della scuola. «Durante la settimana, con lo slogan “Digito, ergo sum”, si sono svolte diverse attività: una lezione digitale aperta a tutte le famiglie degli alunni del biennio sull’utilizzo del registro elettronico; l’allestimento di una bacheca nella scuola dove i ragazzi hanno potuto postare le loro emozioni “digitali”; infine la realizzazione di un murales, sulla facciata dell’ingresso della scuola, a cura di alcuni studenti.
Tutte le attività sono state svolte in collaborazione con i proff.ri Francesca Briganti, Vincenzo Di Maglie, Alessandra Dimagli, Gianluca Galante, Simonetta Greco ed Elio Zannetti. Per le coreografie, ci si è avvalsi del contributo della mamma di un’ex alunna, l’insegnante di danza Maria Dinoi. Essere stati protagonisti del proprio processo di apprendimento ha significato per i ragazzi essere a conoscenza del punto in cui ci si trova e di quello in cui dovrebbero arrivare».