La storia di Anna Rita Mellone, ha raccontato la sua storia, commuovendo il folto pubblico presente per la sua caparbia forza nell’affrontare la vita con grande coraggio e determinazione
Un’intera vita .. danzando con Wilson. Non propriamente un principe azzurro. Inizialmente, le si avvinghiava talmente tanto, da risultare fastidioso. Da Wilson tentava di scappare in ogni modo, non riuscendoci.
«Mi teneva inchiodata al letto: non mi ha mai toccato, ma è entrato dentro di me».
Con il passar degli anni ha imparato a conviverci, e, attraverso il signor Wilson, ad amare la vita.
Lei è Anna Rita Mellone, poeta e attrice, donna poliedrica e sensibile di Brindisi. Lui è un morbo, raro: in Italia l’incidenza media varia fra un caso ogni 30mila sino a un caso ogni 100mila residenti. Si tratta di una rara malattia genetica, le cui manifestazioni cliniche dipendono dall’accumulo di rame principalmente a livello del fegato e del cervello.
A Manduria è stata fondata, grazie alla sensibilità dei coniugi Giuditta e Salvatore Dilorenzo, l’associazione nazionale “Malattia di Wilson”, che da anni è impegnata a fare informazione in Italia e all’estero, diventando il punto di riferimento per tutti quei malati che ora non si sentono più soli ed isolati.
A Manduria Anna Rita Mellone ha raccontato la sua storia, commuovendo il folto pubblico presente per la sua caparbia forza nell’affrontare la vita con grande coraggio e determinazione.
«Sono una portatrice di Wilson. O, meglio, un’indossatrice di Wilson» ha raccontato, con un pizzico di ironia, Annarita Mellone. «Una malattia può pregiudicare tante cose, a volte anche la vita stessa. La malattia mi ha tolto tanto, ma non la vita. La mia, infatti, è sempre stata una vita piena, nonostante tutto. Ho conseguito due diplomi e poi ho fatto il possibile per entrare nel mondo del lavoro. Per ben tre volte, la commissione medica mi ha assegnato il 100% dell’invalidità, ma io ho sempre rifiutato questo referto: volevo essere attiva. Ho praticato inizialmente il volontariato. Poi ho trovato anche un lavoro retribuito.
Nel 1991 ho iniziato a studiare teatro: il mio sogno è sempre stato quello di recitare e danzare. Ebbene, nel 1997 ho debuttato come attrice e sinora ho recitato in una quindicina di spettacoli».
Quasi un miracolo, se si pensa che, a causa della diagnosi giunta con notevole ritardo, Anna Rita Mellone per quasi due anni ha avuto problemi neurologici e grosse difficoltà ad eseguire i gesti quotidiani più semplici.
«Ci vuole il folle coraggio di amare la vita alla follia» ha scritto in un suo libro Anna Rita Mellone in quello che è un vero e proprio inno alla vita. «Il messaggio è sempre quello: innamorarsi ogni giorno, nuovamente, della vita, della propria vita, in qualunque modo essa bussi alla porta. E innamorarsi della propria vita non è affatto da .. folli».