L’incontro con l’autore di “Un’amicizia … in ballo”, Roberto Morgese
E’ il messaggio che è arrivato agli alunni della quinta D della scuola primaria e delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria attraverso la lettura del libro “Un’amicizia .. in ballo” e attraverso il successivo incontro con l’autore, lo scrittore Roberto Morgese.
Si è trattato di un incontro molto interessante per tutti, introdotto dalla dirigente Anna Calabrese, presentato dalla giovanissima alunna Flavia Suma e coordinato dalla docente Grazia Buccolieri, referente del “Progetto Lettura”, in collaborazione con le docenti Rosetta Fanuli, Gilda Del Pozzo, Grazia Lecce, Carmen Muscogiuri e Dora Resta.
Il testo tratta in maniera delicata ed accattivante il tema dell'integrazione di un ragazzino ROM in una classe, dapprima diffidente e poco disposta all'accoglienza, poi via via sempre più coinvolta, anche grazie alla musica del grande Elvis Presley. Temi centrali del libro e di tutto il progetto ad esso collegato, dunque, sono stati i pregiudizi, il razzismo, ma anche la solidarietà, l'amicizia e la musica che fa da filo conduttore e da collante in questa bella vicenda.
L'argomento e lo stile del libro hanno coinvolto i ragazzi, specialmente in un periodo come questo, in cui pregiudizi e diffidenze verso i migranti sono all'ordine del giorno. Ormai in ogni scuola ci sono ragazzi e bambini provenienti da ogni parte del mondo e un buon libro sull'integrazione e sull'amicizia è il miglior mezzo per una convivenza positiva e matura. L'autore, laureato in filosofia, maestro in una scuola elementare di Milano, supervisore del tirocinio di nuovi docenti presso il Corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria presso l'Università di Milano e scrittore di narrativa per ragazzi e di testi di didattica, ha saputo subito catturare il folto pubblico costituito da moltissimi ragazzi, docenti e genitori. La sua simpatia, il suo modo di conversare affabile con piccoli e grandi ha reso la serata gradevole e densa di contenuti e significati. Molti i collegamenti tra la vicenda del libro e la realtà di tutti i giorni, in cui tantissimi, per povertà, guerra, fame, mancanza di lavoro, sono costretti a lasciare il proprio paese per spostarsi in un altro alla disperata ricerca di un futuro migliore. La situazione per i ROM , poi, è sempre stata più difficile, perchè la loro cultura nomade, così diversa dalla nostra, li ha esposti per lungo tempo a persecuzioni, pregiudizi e cattiverie. L'intervento dell'autore è partito dal racconto della sua esperienza di maestro che passava di roulotte in roulotte a "raccogliere" bambini ROM da portare a scuola: il libro è nato proprio da questa sua conoscenza del mondo nomade.
Tante le domande poste all'autore dai ragazzi presenti all'incontro e tanti anche gli interventi e gli approfondimenti offerti dagli stessi alunni: riflessioni sulle diversità, sull'amicizia, sulla pace, sull'integrazione; bellissimo il racconto che una bambina rumena della 5 D della Scuola Primaria ha fatto descrivendo la sua esperienza di arrivo e di accoglienza in Italia. Tanti anche i disegni e i cartelloni realizzati dai ragazzi sulle tematiche trattate.
Lo scrittore ha poi voluto concludere la serata coinvolgendo tutti nella produzione di un breve testo sull'amicizia, musicato e cantato su ritmi e musica rap da tutto il pubblico presente.
L'esperienza ha convinto ancora una volta tutti dell'importanza del Progetto Lettura che l'Istituto "Don Bosco" attua ormai da diversi anni: la Dirigente ed i docenti insistono sul fatto che leggere serve ad aprire le menti, ad allargare gli orizzonti, a scardinare pregiudizi e ad abbattere frontiere. Inoltre sottolineano che leggere è un diritto, un piacere per tutti, un viaggio verso la libertà. L'ultimo ricordo, a conclusione della serata, è andato, infine, al grande Umberto Eco, che, a proposito della lettura, scriveva: "Chi non legge, a 70 anni, avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito.....perchè la lettura è un'immortalità all'indietro".