Botta e risposta fra la Consulta Femminile e il sindaco Alberto Chimienti
Potrebbe essere annunciato stamani, in sede di Consiglio Comunale, il nome dell’assessore donna della giunta di Maruggio. Il sindaco Alberto Chimienti sarebbe quindi nelle condizioni di ottemperare alle disposizioni della sentenza del Tar di Lecce sulle cosiddette “quote-rosa” una decina di giorni prima del termine concesso. Dalle indiscrezioni che trapelano, il nuovo assessore dovrebbe essere l’arch. Mariangela Chiego, che è poi l’unica consigliera donna della maggioranza di centrodestra di Maruggio. Poiché, infatti, a più riprese il dott. Chimienti ha ribadito la sua totale contrarietà ad assegnare un incarico assessorile ad esterni («Il mio partito vuole premiare chi ha ricevuto la fiducia da parte dell’elettorato», ha più volte affermato), quella della dott.ssa Chiego (inizialmente indisponibile a sedere sullo scranno assessorile) è allo stato attuale il nuovo assessore in pectore. Non si conosce ancora , invece, il nome dell’assessore che lascerà lo scranno assessorile.
Intanto continua il “botta e risposta” fra la Consulta Femminile di Maruggio e l’Amministrazione Comunale.
«Perché, se il sindaco si sta adoperando per sbrogliare la matassa, ha convocato il Consiglio Comunale odierno» si legge in una nota della Consulta Femminile. «Per cambiare l’articolo 53 e dintorni dello statuto comunale. Ricordate l’articolo 53? E’ quello per effetto del quale i giudici hanno emesso la sentenza e ordinato al sindaco la presenza delle donne in giunta.
Il sindaco porta in consiglio comunale l’articolo 53 per modificarlo. L’articolo in questione, se sarà modificato, conferirà il potere al sindaco di «tenere conto, per quanto possibile», di nominare una donna assessore. Il sindaco, dunque, potrà e non dovrà più «assicurare» la donna in giunta. Dai prossimi giorni in avanti, quindi, la donna in giunta sarà un forse. Gli uomini resteranno fissi al loro posto in giunta perché numericamente capaci di contarsi e contare, mentre la donna rimarrà in bilico perché sola e non più protetta. La donna per il piacere e non per il dovere di averla in giunta. Alla faccia delle leggi sulle «pari opportunità». Vedremo - in ogni caso - dove e come si muoveranno le due donne consigliere e, soprattutto, come reagiranno le donne della Consulta Femminile le quali, corre voce, non demorderanno».
Dura e decisa la replica del sindaco Chimienti.
«Stia tranquilla la Consulta: noi non facciamo pagliacciate, come invece usano fare altri» dichiara il dott. Chimienti. «Ne siamo adusi alla pratica dell’usa e getta. Chi sarà nominata assessore, sarà titolare dello scranno sino a fine legislatura. Così chi lascerà il posto, non sarà certamente scaricato. Tutti coloro che hanno riposto fiducia nel sottoscritto (a differenza di chi ha tradito per avidità di potere) non resterà deluso. Per quanto riguarda, poi, la modifica dello Statuto, c’è chi, evidentemente, non è in grado di leggere neppure le carte. Le modifiche che si possono apportare allo Statuto devo comunque rispettare la legge. E in tale direzione ci stiamo muovendo».