Invitate le vecchie glorie del Latiano, Mesagne e Squinzano
Una simpatica, e nel contempo, commossa manifestazione si è tenuta sabato scorso per ricordare l’ex calciatore, nonché allenatore, Roberto Potì.
Sono state invitate le vecchie glorie del Latiano, Mesagne e Squinzano, il Grottaglie invece, pur invitato, in piena zona cesarini, ha purtroppo dato forfait.
Queste squadre, che avevano visto Roberto Potì o nelle vesti di calciatore o di allenatore, hanno dato vita ad un vivace e combattuto mini torneo, per la cronaca vinto dal Mesagne che ha superato il Latiano ai calci di rigore.
E’ stato un vero spettacolo vedere in campo tante vedette del calcio salentino, certamente con molti chili in più e con una falcata appesantita e, sotto certi aspetti, sgraziata, ma la loro presenza ha richiamato alla mente tante battaglie sportive, vittorie e sconfitte in cui spesso erano stati proprio loro protagonisti, in positivo o in negativo. Infatti, i numerosi sportivi presenti sulla tribuna dell’Alberto Guarini di Mesagne sono stati impegnati in un piacevole e simpatico andar indietro con i ricordi, sciorinando risultati di questa e di quella partita, gol o miracolosi salvataggi di questo o quel calciatore. Ma ciò che ha colpito maggiormente è stata la presenza massiccia di tanti ex atleti che, nel ricordo e nell’amicizia con Roberto, hanno risposto convintamente e subitaneamente garantendo la loro presenza. Sul rettangolo del Guarini erano rappresentate tutte le categorie del calcio nazionale grazie alla partecipazione di Argentieri, Calabrese, Chionna, Di Presa, Guadalupi, Leo, Rodia.
Personalmente, non avendo mai seguito il calcio a questi livelli, non l’ho mai conosciuto ma, dalle notizie e dalle informazioni pervenutemi, Roberto Potì doveva essere stata una gran brava persona e queste qualità, quando le si hanno, indipendentemente dall’impegno e dall’occupazione nel sociale, ti rimangono e le metti a disposizione di chi ti circonda o ti frequenta.
Potì a Manduria si ferma per due stagioni, in un periodo non certo fertile e felice per il calcio biancoverde e, malgrado le difficoltà e le limitazioni, si fa apprezzare non solo per le qualità tecniche o tattiche ma, soprattutto, per le sue doti umane e caratteriali.
Non a caso gli ex biancoverdi Vito Ferrara, Peppe Puglia, Tommaso Filotico, Carmine Sgura, Giovanni Scolozzi, Vittorio Pasanisi, tanto per citarne alcuni, o l’ex dirigente Mimmo Massafra, concordano nel dire che mister Roberto Potì alle capacità professionali univa una naturale predisposizione al dialogo e all’incoraggiamento con quel suo tipico e inimitabile sorriso che bastava a sdrammatizzare e a mettere a loro agio i suoi giovani atleti.
A Roberto Potì, pur non avendolo conosciuto personalmente, va il mio sincero ringraziamento per l’aver insegnato un calcio pulito e dal volto umano, impregnato di valori morali che facevano parte del suo naturale bagaglio.
Ai suoi familiari, in primis il fratello Giuseppe, la nostra ammirazione per l’impegno e la costanza nel mantenere vivo il ricordo di un galantuomo.
Pietro Capogrosso