La contesa con Avetrana nella “storia infinita”
Torre Colimena è la località che, sulla costa, segna il confine fra la provincia di Taranto e quella di Lecce. E’ frequentata, per lo più, da cittadini avetranesi o di alcuni centri del brindisino (in particolare Erchie). Ricade, però, nel territorio di Manduria ed è al centro di una lunga contesa fra la città messapica e Avetrana, che ne rivendica l’appartenenza.
Fulvio Filo Schiavoni, autore della preziosa ricerca “Una storia infinita: più di 400 anni di liti, pretensioni e altre storie sul territorio di Torre Colimena e dintorni”, ha fatto compiere ai presenti, l’altro ieri sera, un salto a ritroso nel tempo, accompagnandoli in un suggestivo viaggio nella storia della località, contesa nei secoli scorsi soprattutto per la presenza della salina (il sale era preziosissimo a quei tempi) e per le “decime” dovute ai proprietari.
«Il primo documento in cui si parla di Torre Colimena e della salina è una pergamena che risale al 1172, in cui vengono documentati i suoi confini» ha ricordato Fulvio Filo Schiavoni, che poi ha ricordato quando, nei primi anni del 1800, Avetrana fu sul punto di acquisire l’area. «I Savoia misero in vendita la zona. Il Comune di Avetrana la comprò, impegnandosi a pagare la cifra concordata a rate. Comune, però, che non fu in grado di onorare l’impegno e, dunque, l’area fu rimessa in vendita e fu acquistata da Vespasiano Schiavoni, già fittavolo».