E’ un medico speciale: compie delle visite ai piccoli pazienti degli ospedali usando uno stetoscopio per rice-trasmettere i pensieri e un metro per misurare la febbre…
E’ la terapia più dolce e distensiva che esiste, con un “potere” che nessun farmaco ha: ha la capacità di far passare in second’ordine ogni dolore e ogni malanno.
Stiamo parlando della Clown Terapia, ovvero la terapia del sorriso, i cui effetti sono stati sperimentati anche a livello scientifico: la terapia del sorriso attenua infatti la percezione del dolore, funzionando come un anestetico naturale.
L’esperienza dell’ospedale, come tutti sappiamo, difficilmente viene vissuta in modo gradevole e, soprattutto per i bambini, può arrivare ad essere spaventosa e traumatica. Ci si allontana dai propri affetti, crollano i punti di riferimento spaziali, la quotidianità viene interrotta per un periodo più o meno lungo. Inoltre le procedure mediche possono essere invasive e per questo provocare ansia, dolore, ricordi spiacevoli.
Il Clown Dottore tenta di trasformare quest’esperienza e renderla il più possibile piacevole, nell’ottica che esistono malattie inguaribili ma non esistono malattie incurabili e che l’aspetto del prendersi cura è fondamentale anche e soprattutto nel caso di malattie croniche o terminali.
Gli obiettivi della Clown Terapia dunque si situano interamente nel campo della relazione e possono essere riassunti in questo modo: favorire i processi di umanizzazione delle relazioni in ambito ospedaliero; ridurre l’ansia durante le fasi preoperatorie (per esempio durante l’induzione dell’anestesia); migliorare la qualità della degenza; migliorare lo stato emotivo dei pazienti e dei loro parenti alleviando angoscia e paure.
Per raggiunge questi obiettivi il Clown Dottore svolge determinate funzioni come distrarre il paziente dalle procedure mediche e dal dolore; scaricare l’aggressività e ridurre lo stress dei pazienti pediatrici attraverso il gioco; portare affetto, allegria e umorismo.
Gli obiettivi della Clown Terapia e la sua efficacia terapeutica si situano quindi su un piano, quello delle relazioni, che spesso è sottovalutato e dimenticato.
Agli studenti del laboratorio di giornalismo dell’istituto comprensivo “Prudenzano” di Manduria, sarà un Clown Dottore speciale ad illustrare le funzioni di questa terapia e gli approcci giusti da seguire con i piccoli pazienti: è Alessandro Scarciglia, Clown Dottore della S.I.CLO.T. (Scuola Internazionale Clown Terapia) di Brindisi, che dedica diverse ore del suo tempo libero indossando un camice bianco come il medico, ma anche decorato con tanti disegni colorati. In ospedale anche Alessandro fa delle visite, usando però uno stetoscopio per rice-trasmettere i pensieri e un metro per misurare la febbre…
Con magie e simpatiche improvvisazioni, Alessandro riesce inoltre a far evadere i pazienti dalla realtà grigia e dolorosa dell’ospedale, distogliendo l’attenzione dalla loro sofferenza e dalle terapie alle quali sono sottoposti, senza per questo ostacolarle o sminuirle.