Urbano: «Abbiamo compiuto quattro imprese ma ora guai a mollare: serve la stessa determinazione sino alla fine del campionato»
L’Avetrana cala il poker.
Vince anche a Gallipoli e inanella il quarto successo consecutivo che permette ai biancorossi di allungare sui salentini (+4 in classifica), di scavalcare il Novoli e di avvicinarsi al Galatina (-1), planando in una posizione di classifica (sest’ultima) che garantisce la salvezza.
Eroe della giornata il mancino Francesco Urbano. Inserito in squadra per l’assenza improvvisa di Cimino (domenica ha accusato alcune linee di febbre), il prodotto del vivaio giovanile del Lecce ha firmato il gol della vittoria.
«Ho rubato palla al mio avversario diretto e ho servito la sfera a Cappellini» racconta Urbano, al primo gol stagionale. «Cappellini ha coinvolto nell’azione di Richella, il quale ha fatto partire un traversone. Io ero appostato sul secondo palo e non ho avuto difficoltà ad insaccare».
Poi l’Avetrana ha controllato senza affanni i tentativi di reazione dei salentini.
«Hanno impegnato una sola volta il nostro portiere Amabile. Poi non abbiamo concesso più nulla. L’Avetrana è invece andata vicino alla rete sullo 0-0 e poi a più riprese anche sull’1-0. Una vittoria, insomma, meritata».
Da ultima in classifica in una zona che garantisce la permanenza diretta in appena quattro settimane. Neppure il più inguaribile degli ottimismi avrebbe potuto prevedere quattro vittorie consecutive. Il cambio di marcia è stato favorito è stato favorito dalla ritrovata impermeabilità della difesa: nelle ultime sette giornate, l’Avetrana ha subito solo due reti, di cui una dal dischetto.
Eppure a Gallipoli mister Viscido ha dovuto rinunciare a tutta la difesa titolare. Oltre al centrale Larosa, alle prese con problemi muscolari, hanno dato forfait anche l’altro centrale titolare, Macaluso (accusa dei problemi al ginocchio) e il febbricitante Cimino. Il tecnico campano ha poi deciso di lasciare in panchina lo juniores Diagnè. A Gallipoli la difesa a tre, quindi, è risultata composta da Amaddio, Eleni e dall’ultimo arrivato Ligorio.
«Ora non dobbiamo montarci la testa» ammonisce Urbano. «Abbiamo compiuto quattro importanti passi in avanti verso la salvezza, ma non dobbiamo commettere l’errore di perdere l’umiltà e la voglia di lottare con il coltello fra i denti. Domenica arriva il forte Vieste e, poi, in calendario vi sono anche gli scontri diretti con Galatina e Novoli, che non possiamo assolutamente permetterci di perdere».